Reddito di cittadinanza, l’exploit dei furbetti: dai mafiosi agli ex Br

Reddito di cittadinanza a mafiosi ed ex brigatisti: è il boom dei furbetti del sussidio statale scoperti dalla Guardia di Finanza

reddito di cittadinanza

Ex br e spacciatori con il reddito di cittadinanza: il vaso di Pandora scoperto dalle fiamme gialle.

I blitz della Guardia di Finanza

Un passato da mafiosi, spacciatori e anche come Brigate Rosse, e ora percettori del reddito di cittadinanza. È quanto scoperto nei vari controlli effettuati dalla Guardia di Finanza, che ha messo in luce un boom di furbetti del sussidio.

L’ultimo caso, come riporta Il Messaggero, è quello di Angelo De Silvio, appartenente ad una nota famiglia mafiosa, che percepiva il reddito di cittadinanza.

Nonostante le pesanti condanne sulle spalle, tra cui quelle per usura ed estorsione, il profilo di De Silvio era stato giudicato legittimato a ricevere il sussidio statale.

Un vaso di Pandora fatto di piccoli evasori, ambulanti e spacciatori che percepivano il reddito, nonostante non ci fossero le condizioni per accedervi.

I furbetti del reddito

Altro caso eclatante quello di Federica Saraceni, che ha ricevuto, mensilmente, 623 euro, nonostante fosse sotto misura cautelare personale.

A Locri, un uomo condannato per falsa testimonianza nel processo per la morte del vicepresidente del Consiglio, Francesco Fortugno, riceveva il reddito, nonostante la pesante condanna per il delitto avvenuto nel 2005.

Lo scorso mese di ottobre a Siracusa è finito in manette Paolo Nastasi. Indigente per lo Stato, in realtà girava in Porche e spacciava. Quando è stato fermato dagli agenti, l’uomo aveva con sé 600 Euro in contanti e oltre 300 dosi di cocaina, già pronte per essere rivendute.

A novembre un altro furbetto è stato arrestato a Napoli. L’uomo, parcheggiatore abusivo nella zona della stazione centrale, percepiva sia il reddito di cittadinanza, sia la pensione d’invalidità.

Dopo il fermo, si è scoperto che il 55enne napoletano aveva già diverse condanne sulle spalle, tra le quali una per atti osceni in luogo pubblico.

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