Razzismo,”Trattata da ladra, vado via”: l’addio della calciatrice nigeriana Eni Aluko all’Italia

Dure parole della calciatrice nigeriana Eni Aluko che dice addio all’Italia e alla Juve a causa degli atteggiamenti di razzismo subiti a Torino

Eniola Aluko
Eniola Aluko

Con un’accorata lettera la calciatrice Eni Aluko scatena la polemica sul razzismo in Italia e nel calcio motivando il suo addio alla Juventus a causa dei pesanti insulti ricevuti a Torino

Chi è Eniola Aluko?

Eni Aluko classe 1987 è una calciatrice nigeriana naturalizzata britannica che ha giocato nel Chelsea prima di trasfersi nel nostro paese.

La 32enne è in Italia infatti da un anno e mezzo, precisamente dall’estate del 2018 militando tra le fila della Juventus con cui ha vinto campionato, coppa Italia e Supercoppa.

Ha da poco pubblicato il suo libro già molto famoso “Questo non te lo insegnano” in cui racconta tutta la sua esperienza di donna sportiva, combattiva ma spesso discriminata.

Il duro sfogo: “Non sono una ladra”

Una promessa del calcio femminile Eniola, detta Eni, che l’Italia sta per perdere perché proprio in queste ore è stata divulgata una sua accorata lettera inviata al Guardian.

Nella lettera la donna si dice molto delusa ed arrabbiata dell’atteggiamento discriminatorio subito nella città di Torino a causa delle sue origini nigeriane e la sua intenzione di lasciare la Juventus.

Eniola ci tiene a sottolineare di non aver mai ricevuto insulti da tifosi o giocatori e di portare nel cuore un bel ricordo dell’esperienza calcistica vissuta con la Juve:

“Quando sono arrivata nell’estate del 2018, sono stata conquistata da un grande club e da un grande progetto”

La Aluko lamenta però un generale atteggiamento di diffidenza e di pregiudizio insito nelle persone che l’ha molto ferita e spinta a lasciare Torino :

“Sono stanca di entrare nei negozi e avere la sensazione che il titolare si aspetti che io rubi qualcosa”.

Riferendosi anche all’episodio in cui era stata discriminata in un minimarket e obbligata a posare il suo zaino mentre agli altri clienti non era stato chiesto, già raccontato sulla rivista online The Player’s Tribune.

“A volte arrivi all’aeroporto e i cani antidroga iniziano a fiutarti come se fossi Pablo Escobar”

A preoccuparla e spingerla ad abbandonare l’Italia ed il club con cui ha vinto tanto il generale atteggiamento verso il razzismo.
Tale tematica è molto attuale come è emerso anche dalla vicenda del calciatore Balotelli.

“Il tema razzismo in Italia e nel calcio esiste ed è la risposta che viene fornita a preoccuparmi: dai presidenti ai tifosi del calcio maschile che lo vedono come parte della cultura del tifo”

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