Rada di Augusta, ritardi ingiustificabili nella sua bonifica: “Sbloccare subito le risorse”

Nello Musumeci lancia l’allarme per i troppi ritardi che si hanno nella bonifica della rada di Augusta

Rada di Augusta
Rada di Augusta

I problemi della rada di Augusta sono noti ormai da tantissimi anni e purtroppo sono spesso ignorati. Si attende un’opera importantissima di bonifica, che ancora non parte nonostante il fortissimo inquinamento che va ad intossicare anche i pesca che abitano la zona. Nonostante tutto questo sia ben noto, ancora nessun lavoro è partito per arrivare ad una definitiva bonifica.

L’impegno di Nello Musumeci per la questione

A darci la notizia è stato il governatore della Sicilia Nello Musumeci, che ha convocato una riunione sul tema presiedendola, nel Palazzo della Regione a Catania. Ha anche affermato che ha deciso un drastico cambiamento, partecipando in veste di presidente della Regione, a tutti i tavoli ministeriali. Questo dovrebbe riuscire ad accelerare l’iter che porterà a sbloccare i fondi messi a disposizione per far partire l’opera.

Già lo scorso Novembre, Musumeci aveva sollecitato il ministero dell’Ambiente, per poter arrivare finalmente alla definizione contabilità speciale. Si tratta di una condizione indispensabile, un presupposto che permetterà di redigere finalmente il progetto di bonifica. Il governatore della regione ha infine detto che scriverà al ministro Costa, in modo da poter accelerare lo sblocco di questi fondi. Sul tema Musumeci ha affermato che

“sbloccare le risorse è diventato un obiettivo prioritario dell’azione del mio governo. Non possiamo più permetterci ulteriori ritardi che comunque gli abitanti del Siracusano non capirebbero”

Il futuro del porto di Augusta

Altro tema fondamentale è sicuramente come verrà impiegato il porto di Augusta, dopo che avverrà la bonifica. Il governatore lo immagina come un punto di riferimento per tutto il traffico mercantile, direttamente proveniente dal Canale di Suez.

Ovviamente per arrivare a questa soluzione definitiva, dopo la bonifica sarà necessario avere un confronto tra regione, Comune e Autorità portuale. L’eventuale soluzione condivisa, dovra infine essere discussa il governo nazionale.

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