Professoressa di Prato, ragazzo di 14 anni in tribunale: “Siamo arrivati al punto”

Il caso della professoressa di Prato non è ancora giunto alla fine e l’interrogatorio del ragazzino di 14 anni ha portato nuovi elementi interessanti

Professoressa di Prato
Professoressa di Prato

Tre ore di incidente probatorio sul ragazzo di 14 anni per testimoniare sul caso della professoressa di Prato, dalla quale ha avuto anche un bambino. Vediamo insieme i dettagli.

Le parole della donna accusata

Una vicenda che non cessa di stupire quella accaduta in Toscana, dove una donna assunta per delle ripetizioni di inglese ha avuto rapporti sentimentali e intimi con il proprio allievo.

Una relazione che ha portato alla nascita di un bambino, che il marito ha creduto suo sino all’esame del DNA e la rivelazione scioccante. Un uomo che è rimasto accanto alla propria moglie sino alla fine, per poi decidere di separarsi in modo che lei possa seguire un percorso specifico.

La donna, di cui ancora oggi non conosciamo le generalità, vive la sua condanna agli arresti domiciliari con la possibilità di vedere e crescere il figlio avuto dal ragazzino.

La sua versione nel tempo non è cambiata, ammettendo che il sentimento tra i due fosse vero e che le sue minacce non fossero altro che un modo per non perderlo.

L’interrogatorio al ragazzo di 14 anni

Nella giornata di ieri ci sono state tre ore di incidente probatorio in tribunale, con l’interrogatorio del minorenne vittima della situazione.

Da quello che si evince da La Nazione, il giovane avrebbe risposto a tutte le domande e rimasto sereno durante tutto il tempocontrariamente a come si sentiva all’inizio di tutta questa storia.

Dentro la stanza il ragazzo ha potuto parlare in presenza di uno psicologo e giudice, mentre in un’altra stanza i rappresentanti dell’accusa – i rappresentanti della difesa erano in videoconferenza.

L‘interrogatorio è stato secretato, ma il legale della donna Massimo Nistri ha dichiarato che forse è stato trovato un punto di sintesi:

“riteniamo che si potrà giungere alla quiete dopo la tempesta”

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