Arrivati i primi fondi per la lotta contro l’abusivismo edilizio

Arrivati i primi fondi per la lotta contro l’abusivismo edilizio

Sono stati distribuiti i 10 milioni di euro messi a disposizione dalla Legge di Bilancio 2018 solo 10 milioni di euro per gli abbattimenti.

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I fondi rilasciati per la lotta all’abusivismo edilizio sono i primi ed esigui rilasciati. Resterà sui comuni l’onere del 50% della spesa per ridurre il consumo di suolo.

Gli esigui fondi rilasciati

I fondi rilasciati sono solo di 10 milioni di euro da utilizzare al massimo entro 2 anni. Finalmente sono a disposizione dei Comuni e dovranno essere indirizzati alla demolizione delle opere edilizie abusive.

Con il decreto del 19 agosto del Ministero delle infrastrutture e trasporti vengono delineate le modalità per le amministrazioni locali per presentare le domande per accedere ai fondi.

Si dovranno presentare dei progetti per le demolizioni oltre ad assicurare la possibilità di fornire la copertura del 50% della spesa. I fondi statali andranno a coprire la restante metà.

Il travagliato percorso della norma

Il Ministro Paola de Micheli ha chiesto ad ogni regione l’abbattimento di almeno un’opera abusiva. Un intervento piccolo e modesto, reso più complesso dalla ricerca dei sindaci dei soldi per iniziare le opere

I progetti che saranno finanziabili, dovranno avere per oggetto opere e immobili edificati senza permesso di costruire o in maniera difforme. Si dovranno abbattere interi parchi abitativi finora tollerati.

Non si accetteranno più le scuse accampate dai sindaci di mancanza di soldi o amministratori addirittura complici di chi ha costruito in maniera abusiva. In quest’ultimo caso si parla addirittura di complicità in saccheggi edilizi.

Il decreto secondo i critici non ha fatto fare passi avanti. I bilanci comunali sono sempre in grande affanno e legati ad importanti vincoli, senza contare le resistenze e i possibili ricorsi che saranno proposti da coloro che rischiano di vedere le proprie case abbattuti.

Si dovranno prima abbattere quegli edifici che hanno volumetrie pari o superiori a 450 metri cubi che sorgono in aree demaniali o in aeree a rischio idrogeologico, sismico o sotto tutela ambientale. Gli abbattimenti si dovranno concludere 24 mesi dall’approvazione del progetto.

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