Governo, il Premier Conte in Senato: “Mi dimetto, non c’è bisogno di gente piena di poteri”

Il D-Day per la politica italiana è arrivato, cosa ha deciso il Premier Conte in Senato?
Tutti gli ultimi aggiornamenti sul suo discorso in diretta

Giuseppe Conte ha iniziato il suo discorso alle 15 davanti al Senato per il discorso decisivo sulla crisi politica.
Con le dimissioni il calendario dei lavori sarebbe cancellato e sarebbe tutto da rifare. Ecco la sua decisione.

Le forze politiche in attesa della mossa del Premier

Come in una partita di scacchi i leader politici sono oggi, martedì 20 agosto, frementi di attesa per le mosse del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Alle 15 infatti è prevista la consulta al Senato con all’ordine del giorno il discorso del Premier che risulta davvero fondamentale.

In base alla decisione di Conte infatti si capirà se il Governo può continuare, e con che maggioranza posto che se Salvini nelle ultime ore ha riaperto uno spiraglio ai cinquestelle, Di Maio ha invece confermato che per il movimento pentastellato è impossibile continuare insieme al leader leghista.

Nel frattempo tra i rumors di varie alleanze è spuntata nelle ultime ore quella che potrebbe concretamente portare ad una maggioranza possibile superando il rischio caduta successivo all’approvazione della manovra costituzionale (il taglio delle poltrone previsto a breve).

Le dimissioni dell’attuale Premier sembrano ormai inevitabili e Conte potrebbe dichiarare in apertura di discorso la sua intenzione di salire al Colle per presentare a Mattarella le sue dimissioni e ciò bloccherebbe il proseguo della giornata.

Le dimissioni di Giuseppe Conte

Il premier Giuseppe Conte ha affrontato l’Aula del Senato come previsto ed ha infine manifestato la sua intenzione di dimettersi.

Inizialmente Conte elencato le innumerevoli azioni di governo che sono state portate a termine con successo durante questi 14 mesi. Codice Rosso per le donne, interventi per la terra dei fuochi e l’edilizia scolastica, quota 100 e il reddito di cittadinanza sono solo alcuni tra i molti elencati.

Conte ha infatti “tirato le orecchie” direttamente al Ministro Matteo Salvini reo di aver

“TENTATO DI MACCHIARE 14 MESI DI INTENSA ATTIVITA’ DI GOVERNO”

E sempre rivolgendosi direttamente a Salvini ha elencato una per una tutte le mancanze istituzionali e agli scivoloni del Ministro dell’Interno, come il non presentarsi alle consulte europee o l’abuso dei simboli religiosi accostati alla politica:

“NON ABBIAMO BISOGNO DI PERSONE CON PIENI POTERI MA CHE ABBIANO UNA CULTURA ISTITUZIONALE E SENSO DI RESPONSABILITA”

La stessa responsabilità con cui Conte afferma di aver accettato l’incarico ormai un anno fa:

“AVEVO PROMESSO CHE SAREI STATO L’AVVOCATO DEL POPOLO”

Giuseppe Conte non ha risparmiato nemmeno i Cinquestelle a cui ha consigliato di fare tesoro di questa prima esperienza di governo e di non farsi influenzare dai sondaggi.

Al termine della sua arringa il professor Conte ha comunicato che alla fine del dibattito salirà al Colle per:

“rassegnare nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella le mie dimissioni da Presidente del Consiglio”

Esce di scena con classe dunque, ringraziando quanti si sono spesi con impegno insieme a lui per lavorare affinché l’Italia potesse crescere sia socialmente che economicamente, primo fra tutti proprio Mattarella:

“VIVA LA NOSTRA PATRIA;VIVA L’ITALIA!”

Ora si attende l’evoluzione della situazione.

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