Pisa, bimba di 3 anni uccisa di botte dal patrigno: anche la mamma a giudizio

Chiesto il rinvio a giudizio per la madre della piccola Samantha, uccisa di botte dal patrigno a Pisa. Gli ultimi aggiornamenti.

omicidio Samantha 3 anni, patrigno e madre accusati
Omicidio di Samantha a Pisa

Anche la madre della piccola Samantha  è stata ritenuta colpevole di omicidio volontario come il patrigno, già in carcere.

La morte della piccola Samantha di 3 anni a Pisa

I fatti risalgono al 2016. La piccola Samantha viveva con il fratello maggiore, la madre Juana Francisca ed il patrigno Tonino Krstic all’interno di un locale prima adibito a pizzeria ed a quel tempo abbandonato nel paesino di Calmbrone in provincia di Pisa.

La donna ed il compagno vivevano assieme da non molto tempo, ma l’uomo aveva già dato sfogo alla sua terribile violenza tanto da far fuggire anche i suoi parenti che abitavano nello stesso stabile.

Le violenze dell’uomo avvenivano sulla compagna incinta e suoi bambini. Soprattutto Samantha da quanto emerso, subiva da tempo maltrattamenti terribili.
Frustate con una cintura bagnata, pugni e calci, e poi punizioni umilianti con acqua ghiacciata e bastonate.

La bimba aveva solo 3 anni ed il 27 aprile di quell’anno il suo piccolo corpicino già provato da tanta barbarie non riesce più a reagire: la piccola diventa fredda e non reagisce più.

Il Krstic chiamerà due volte il 118 ma la prima volta darà apposta un indirizzo sbagliato per poter disfarsi delle armi e degli oggetti con i quali usava violenza sulla piccola. Quando infine i soccorsi giunsero sul posto trovarono la povera Samantha ormai morta.

Il processo porterà in carcere anche la mamma della bimba?

Le indagini per l’agghiacciante morte della piccola Samantha sono subito scattate ed hanno portato all’arresto ed alla condanna del patrigno.
Tonino Krstc è stato infatti giudicato colpevole del reato di omicidio ed è stato condannato all’ergastolo.

Ma non è l’unico: anche la mamma di Samantha, Juana Francisca è stata a guardare senza mai intervenire per impedire le botte.
La donna era già stata condannata a 12 anni di carcere per maltrattamenti ma nelle scorse ore la Corte d’Appello ha chiesto l’inasprimento della condanna anche per la mamma come riporta Fanpage.

La mamma della piccola verrà dunque rinviata a giudizio, su di lei pende anche l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato, poiché non fermò l’ex e non chiamò mai i soccorsi fornendo il corretto indirizzo dell’abitazione nella quale la figlioletta stava morendo.

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