Piano Rilancio economico, Gualtieri: “Crisi devastante, rischiamo la depressione”

Piano Rilancio economico: crisi devastante, riforma fiscale e investimenti sulla scuola

Nella bozza del Piano nazionale di riforma si legge che

“la riduzione del tax gap è obiettivo prioritario”.

L’obiettivo prioritario sarà perseguito con

“il miglioramento della qualità dei controlli e con il rafforzamento dell’efficacia della riscossione”.

Il ministro Gualtieri sottolinea che

“non c’è tempo da perdere per evitare una depressione economica”.

Il Governo punta ad alleggerire la pressione fiscale, con una riforma complessiva che incida anche sulle imposte indirette e non si lasci tentare dai condoni fiscali.

Rafforzati i controlli per contrastare l’evasione fiscale: ecco un’altra linea guida definita dal Piano nazionale di riforma (Pnr), che dovrebbe servire a rilanciare la crescita economica in Italia.

Piano Rilancio economico nazionale: rafforzati i controlli contro l’evasione fiscale

L’obiettivo prioritario alla base del Piano di Rilancio nazionale sarà perseguito con

«il miglioramento della qualità dei controlli per impedire che i contribuenti fruiscano indebitamente»

degli aiuti e delle misure di sostegno economico anti-Covid.

Il Piano nazionale prevede la spinta alla compliance volontaria ed il rafforzamento

«dell’efficacia della riscossione».

Nessun condono fiscale che riduca

“l’efficacia della riscossione delle imposte”.

Piano di Rilancio economico: crisi Covid, non c’è tempo da perdere

Nei mesi dell’emergenza sanitaria e della crisi economica il Governo Conte è intervenuto nel contrastare

“i devastanti effetti economici dell’epidemia Covid-19”,

ma adesso non c’è più tempo da perdere per scongiurare

«una fase di depressione economica».

È quanto scrive il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in premessa nel Piano Nazionale del Rilancio.

Il documento indica le guidelines del Piano di rilancio che l’Italia metterà a punto per il mese di settembre basato su tre pilastri:

«modernizzazione del Paese, transizione ecologica e inclusione sociale e territoriale e parità di genere».

Piano Rilancio economico: il salario minimo orario

Per rendere più dignitosa la condizione dei lavoratori con salari sotto la soglia di povertà il governo Conte proporrà

“una graduale introduzione di un salario minimo orario collegato alla contrattazione collettiva nazionale”.

Si tratta di un’iniziativa interessante che verrà perseguita con il coinvolgimento delle parti sociali e delle istituzioni interessate.

L’introduzione del salario minimo orario ha la finalità di valorizzare la contrattazione collettiva nazionale

“fissando una soglia minima di retribuzione oraria inderogabile”.

Piano Rilancio economico: riforma fiscale, anche imposte indirette

Una delle componenti del Piano di Rilancio è l’alleggerimento della pressione fiscale: dopo il taglio del cuneo partito da luglio, il governo sta lavorando a

«una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta»

per ridurre la pressione fiscale e disegnare un Fisco più semplice, equo e trasparente per i cittadini e tutti i contribuenti.

L’obiettivo della riforma fiscale è ridurre la pressione fiscale dei ceti medi e delle famiglie italiane, oltre ad accelerare

“la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale”.

Piano Rilancio Scuola: rafforzare la didattica a distanza

Uno degli obbiettivi del Piano di Rilancio è quello di rafforzare la didattica a distanza e la formazione continua, che riguarderà tra l’altro, il personale docente e il personale ATA.

Secondo il testo di riforma è prevista anche

«l’implementazione di una piattaforma digitale “proprietaria” ministeriale per la didattica digitale»,

unitamente alla ricerca e alla definizione di contenuti didattici da erogare a distanza.

Piano Rilancio Scuola: 3 miliardi di fondo per gli interventi di edilizia scolastica

Il Piano nazionale sulla scuola sottolinea che

«il primo piano per l’edilizia scolastica risulta concluso con l’80% dei progetti, mentre il secondo piano, che prevede uno stanziamento di oltre 3 miliardi e più di 3.000 interventi, è in corso di attuazione».

Con i progetti-pilota del primo piano per l’edilizia scolastica si è proceduto alla realizzazione di oltre 6.000 interventi in tutta Italia, per un investimento complessivo di circa 2,6 miliardi.

Essi riguardano la messa in sicurezza, la manutenzione degli edifici esistenti, l’adeguamento sismico e la costruzione di nuovi edifici scolastici su tutto il territorio nazionale, con un efficiente consumo energetico, aule all’avanguardia e laboratori innovativi.

 

 

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