Perù, scontri tra manifestanti e polizia: due morti. Presidente Merino dimesso

Merino è già il secondo presidente dimesso in meno di una settimana: scontri tra polizia e manifestanti, due morti e più di 50 feriti.

Scontri in piazza e Merino dimesso

Il Perù ha perso un altro presidente in meno di una settimana: Manuel Merino si è dimesso dalla carica di capo dello Stato dietro richiesta del Parlamento.

Il popolo manifestava in piazza chiedendo le sue dimissioni e nello scontro con la polizia due cittadini sono morti e più di 50 rimasti gravemente feriti.

Merino dimesso, scontri in piazza

Il Parlamento stesso ha suggerito le dimissioni del presidente Manuel Merino, insediatosi solo 6 giorni.

Merino aveva iniziato a instaurare un governo di destra e il suo mandato sarebbe dovuto durare fino all’estate 2021 con l’avvento delle elezioni generali.

La sua vita da presidente è durata solo 5 giorni a causa del suo isolamento per le poteste che si sono verificate tra cittadini e polizia.

I cittadini sono insorti per la modalità di destituzione del suo precedessore, Martin Vizcarra. La polizia ha agito duramente durante gli scontri e non ha esitato a rispondere con violenza.

Due giovani manifestanti sono deceduti durante lo scontro con la polizia: Jack Pintado e Jordan Sotelo, due ragazzi di 22 e 24 anni. Gli attivisti per i diritti umani hanno dichiarato che Jack Pintado ha subito 11 percosse alla testa mentre Jordan Sotelo 4 colpi al torace in prossimità del cuore.

Si parla di almeno 60 feriti ma sempre gli attivisti dichiarano invece che siano più di 100 e almeno 40 i dispersi.

Violenza della polizia imperdonabile

Si legge su SkyTg24 che Mario Vargas Llosa, premio Nobel, ha twittato in un video le sue scuse per aver sponsorizzato entrambi gli ultimi governi:

governi corrotti, due giovani assassinati stupidamente, assurdamente, ingiustamente sacrificati dalla polizia.

Nel medesimo video, si legge su IlFattoQuotidiano.it, perfino il Premio Nobel aveva dichiarato la sua volontà di vedere le prossime dimissioni di Manuel Merino dalla carica presidenziale.

Il 14 novembre 2020 si sono anche dimessi ben 13 ministri del governo a causa di questo clima così belligerante. Avevano giurato come Merino solo 3 giorni prima e anche lui ha dato le sue dimissioni irrevocabili.

In un discorso rivolto all’intera Nazione, Manuel Merino ha esplicitato che tutto il Perù piange ed è in lutto per la morte dei due ragazzo:

nulla giustifica che la legittima difesa provochi la morte.

Conclude affermando che l’accaduto sarà sottoposto ad accurata indagine dalle autorità.

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