Patente, scatta l’Iva per le scuole guida: costi fino a 1.200 euro

Il conseguimento della patente potrebbe costare fino a 1.2000 euro secondo questo provvedimento retroattivo

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Scatta l’Iva per le scuole guide. Il provvedimento retroattivo sulla patente obbligherà anche gli ex allievi a pagare.

Patente, costi fino a 1.200 euro

Prossimamente, le scuole guida potrebbero subire degli importanti rincari. A dichiararlo è l’Agenzia delle Entrate che ha chiarito la posizione di questa tipologia di istituti scolastici.

A differenza degli insegnamenti scolastici o di quelli universitari, le scuole guida non sono esenti dall’Iva, perché non rientrano nella medesima categoria delle prime due.

Si parla di rincari esosi, con un’imposta che potrebbe salire fino al 22%. Così, i corsi di scuola guida potrebbero arrivare a costare anche 1.200 euro.

In base a una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del marzo scorso, bisogna revocare il regime di esenzione Iva alle lezioni di scuola guida.

Dopo la sentenza e le dichiarazioni dell’Agenzia delle Entrate, Confarca, la Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici, ha annunciato una mobilitazione nazionale.

Un provvedimento retroattivo

Ciò che sta facendo imbufalire le autoscuole è ancor di più la retroattività del provvedimento. Dovranno subire le suddette modifiche, infatti, ben 3,8 milioni di patenti conseguite dal 2014 e dal 2018. E la preoccupazione delle autoscuole è che, non potendo imporre le tasse sopraggiunte ai propri ex allievi, debbano provvedere di tasca propria.

Secondo il presidente di Confarca, Paolo Colangelo, con questo provvedimento,

“si rischia di allontanare i giovani dalla possibilità di accedere a un corso di guida, minando seriamente tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per la sicurezza stradale”.

Colangelo chiede alle istituzioni che venga trovato, il prima possibile, un rimedio a questo problema, che incide in modo pesante su un settore che è in piena difficoltà, sia per la crisi economica in atto che per i disservizi.

Colangelo conclude appellandosi alla categoria, chiedendole di rimanere compatta e di muoversi con cautela, per evitare di incorrere in sanzioni.

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