Notre Dame, dopo il dramma il tentato restauro: ma a che punto siamo?

La cattedrale di Notre Dame si trasforma da gioiello del gotico nel più grande cantiere di Parigi. Come stanno procedendo i lavori?

15 Aprile 2019, la Cattedrale di Notre Dame, Parigi, in Fiamme

Il 15 aprile del 2019 la cattedrale di Notre Dame cade in fiamme e le immagini fanno il giro del mondo. Ma come stanno andando avanti i lavori tra polemiche e piombo?

Il disastro della Cattedrale di Notre Dame

La Cattedrale francese è il principale luogo di culto cattolico di Parigi, il cui arcivescovo Michel Aupetit è anche primate di Francia.

Cade in fiamme il 15 Aprile del 2019 e le immagini fanno il giro del mondo. Jean-Michel Loyer-Hascoet, della direzione generale del patrimonio presso il ministero della Cultura, ci spiega che il rischio di crollo è sempre reale ed imminente.

Di fatto il restauro non è ancora iniziato e il pericolo che la volta crolli è sempre presente. Gli utenti, attualmente, possono solo circolare nelle navate laterali della cattedrale, perché il sito non è ancora sicuro.

Le squadre che stavano lavorando al restauro della cattedrale prima hanno installato dei ganci per consolidare i contraffarti volanti e mediante robot hanno sgombrato le macerie.

La sicurezza del sito al momento si concentra sulla messa in sicurezza della struttura, dato che la volta potrebbe crollare da un momento all’altro.

La volta potrebbe cadere?

Sono passati solo tre mesi, dal giorno in cui la cattedrale si ritrovò in fiamme e le immagini di quel rogo fecero il giro del mondo.

Attualmente, numerosi operai, lavorano per proteggere il sito, ma risulta essere necessario installare un solaio sotto e sopra la volta e smantellare l’impalcatura.

Loyer-Hascoet, sottolinea la delicatezza dell’operazione è afferma che:

”questa operazione è estremamente delicata basta che cada un pezzo dalla volta per innescare la caduta di un altro pezzo”

La verità sul piombo alla Cattedrale

L’Agenzia regionale per la salute (ARS) dell’Ile-de-France rileva grosse quantità di piombo depositato sulle macerie, potenzialmente pericolosi per residenti, turisti e lavoratori.

Per tale motivo, dopo l’incendio, fu chiesto ai cittadini di ripulire le loro case, ma non solo, le medesime misure furono estese alle scuole, agli uffici e in tutti gli ambienti situati nei dintorni.

Loyer-Hascoet sottolinea la presenza e la grande quantità di polvere di piombo sulla cattedra, ma non nell’aria.

Per la sicurezza dei lavoratori sono state adottate misure di sicurezza adeguate come indossare una muta stagna, una maschera e scarpe antinfortunistiche e seguire alla lettera il protocollo scientifico.

Il prefetto di Parigi, Didier Lallement, afferma che i rischi per la salute esistono solo “se il piombo viene ingerito” e non sul camminare sul piombo che non ha alcuna conseguenza per la salute.

Nonostante tutto sono ancora ignote le cause dell’incendio, forse, un malfunzionamento elettrico o una sigaretta spenta male.

Numerose le donazioni dopo l’incendio, furono promessi 850 milioni di euro da varie entità, singoli individui o grandi aziende.

La Fondazione ufficiale, ha raccolto 38 milioni di euro, mentre, la Fondation de France, ha ricevuto 9 milioni.

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