Parco Nazionale di Biebrza, brucia la patria delle Alci: ecco cosa sta accadendo

Nessuno se ne preoccupa, ma nel cuore dell’Europa Brucia il Parco Nazionale di Biebrza in Polonia. Brucia la patria delle alci e non ci sono più soldi per spegnere quest’incendio.

Parco Nazionale di Biebrza, brucia la patria delle Alci: ecco cosa sta accadendo
Incendio Fonte Pixabay

 

Brucia il Parco Nazionale di Biebrza in Polonia, bellissimo rifugio di molti uccelli delle zone umide e delle alci. Si tratta di un parco nazionale tra i più grandi della Polonia e come successe in Australia muoiono moltissimi animali come cinghiali, cervi e volatili. Le autorità chiedono aiuto, perché quest’incendio è ignorato dal mondo e purtroppo i fondi da per spegnere i roghi sono finiti.

Gli appelli del parco

Lunedì è stato annunciato che i fondi messi a disposizione per l’attività anticendio, come si evince anche da Green Me. Non si riesce ad arrivare al cuore dell’incendio e nonostante gli sforzi, la siccità crea problemi. Il direttore del Parco Nazionale Biebrza chiede aiuto

 “Abbiamo pianto e ci siamo preoccupati per l’Australia. Oggi sta bruciando il più grande parco nazionale polacco, una delle torbiere meglio conservate d’Europa. È un paradiso degli uccelli. Migliaia di oche, anatre, uccelli come kuliki si fermano qui nelle migrazioni primaverili. Nelle foreste paludose del parco ci sono rifugi di rari picchi, gufi, aquile dalla coda bianca e aquile maggiore le aquile più rare d’Europa”

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Questo Parco Nazionale è nato nel 1973 e può vantare l’80% del suo territorio coperto da foreste. Era una perla al punto che l’UNESCO ha riconosciuto questo nel 1992, insieme a tutte le aree circostanti, diventando parte della riserva della biosfera dei Carpazi Orientali.

Si possono ritrovare oltre 280 specie di uccelli, alcune molto rare e presenti sono nell’area come ad esempio il beccaccino, il fagiano, lo svasso acquatico. Si possono trovare alci che girano libere non cacciate, insieme a lici, lupi e moltissime altre specie.

È composto da torbiere prosciugate, rendendo molto preziosa la zona. L’incendio sta bruciando quasi 1,5 mila ettari, cioè 2.000 campi da calcio. I pompieri non riescono ad arrivare al cuore dell’incendio e comunque i loro sfori, vengono completamente ignorati al contrario di altri casi precedenti.

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