Papa Francesco scrive a Zanardi: “Caro Alex, hai fatto della disabilità una lezione di umanità”

La lettera di Papa Francesco ad Alex Zanardi, il campione paralimpico rimasto coinvolto in un terribile incidente in handbike.

alex zanardi

Il pontefice ha scritto all’ex pilota di Formula 1, per fargli sentire la sua vicinanza. Alex Zanardi è ancora in coma farmacologico e si valuta un eventuale risveglio la prossima settimana.

La lettera del Papa

Una lettera commossa quella che Papa Francesco ha scritto ad Alex Zanardi, il campione paralimpico rimasto coinvolto in un brutto incidente in handbike la scorsa settimana.

“Carissimo Alessandro, la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso. Attraverso lo sport hai insegnato a vivere la vita da protagonisti, facendo della disabilità una lezione di umanità”

inizia così la missiva, pubblicata sulla Gazzetta dello Sport.

Un messaggio che il Pontefice ha inviato simbolicamente al campione tramite don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova, oltereché giornalista e conduttore televisivo, che con l’ex pilota di Formula 1 corse le maratone di New York, Venezia e Padova. I due hanno stretto poi una forte amicizia.

“Grazie per aver dato forza a chi l’aveva perduta. In questo momento tanto doloroso le sono vicino, prego per lei e la sua famiglia. Che il Signore la benedica e la Madonna la custodisca. Fraternamente”

è la conclusione della lettera di Papa Bergoglio.

Il bollettino medico

A cinque giorni da quel terribile incidente, le condizioni del campione restano stabili. 

Secondo l’ultimo bollettino, Zanardi resta in coma farmacologico e intubato, oltreché ventilato meccanicamente.

“Il cervello di Zanardi dovrà riposare ancora per almeno dieci, quindici giorni”

ha fatto sapere il professor Giuseppe Oliveri, che lo scorso venerdì ha operato il campione.

“Tutto il merito va al medico del pronto intervento che lo ha raccolto sulla strada. Intubarlo in quelle condizioni non era facile e non era scontato il risultato. Contano i minuti, la prontezza di reazione”.

Quei minuti dopo l’incidente sono stati preziosissimi. La celerità dell’intervento è stata fondamentale.

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