Palermo, trovati due cadaveri in fondo a una diga: forse di Stefano e Antonio Maiorana

A 14 anni di distanza potrebbero esserci dei risvolti nelle indagini.

Maiorana I corpi rinvenuti nella diga Garcia

Stefano ed Antonio, padre e figlio, sono scomparsi il 3 agosto 2007, da allora di loro non si è avuta più alcuna traccia.

Il rinvenimento

Due corpi erano affiorati lo scorso novembre dalla diga Garcia, quando si è prosciugata in concomitanza con la scarsa piovosità ed è emersa la presenza di due cadaveri. Nelle ricerche i sommozzatori hanno trovato anche una corda e un blocco di cemento in prossimità dei corpi.

Il rinvenimento dei cadaveri è stato reso noto solo adesso. Potrebbe trattarsi di Stefano ed Antonio Maiorana, padre e figlio, scomparsi nel 2007.

Intanto si attendono i risultati del dna che potranno accertare se si tratti o meno degli imprenditori edili scomparsi 14 anni fa. A oltre un decennio di distanza dei corpi non è riconoscibile né l’età né il sesso, ma la trasfigurazione operata dal tempo avvalora l’ipotesi degli inquirenti.

La scomparsa dei Maiorana

Stefano e Antonio Maiorana sono scomparsi la sera del 3 agosto del 2007 da un cantiere edile, ad Isola delle femmine. Avevano detto  agli operai che sarebbero ritornati a breve. Ma da allora nessuno più li ha visti.

Dopo poche ore la famiglia ne denunciò la scomparsa e fu l’inizio di indagini mai ultimate.

La loro automobile, una Smart, fu ritrovata nel parcheggio dell’aeroporto di Palermo, chiusa a chiave. Si pensa che fosse un tentativo di depistaggio, perché nella lista dei passeggeri partiti dallo scalo non figuravano i loro nominativi.

Proseguirono tortuose e a tratti agonizzanti le ricerche. Solo dopo anni i carabinieri scoprirono che quel misterioso 3 agosto vi fu una lite in cantiere. L’ipotesi, mai accertata, fu un ricatto dei Maiorana a uno dei suoi soci, Paolo Alamia, affinché cedesse le quote di una società che aveva costruito delle case a Isola delle Femmine.

La diga dei cadaveri

La diga Garcia era già tristemente nota alla cronaca nera tanto da essere ribattezzata Mario Francese, il cronista ucciso dalla mafia nel 1979 e il cui corpo fu occultato dalle medesime acque che hanno portato alla luce altre due vittime dall’identità ancora sconosciuta.

Si attendono ora gli esiti dell’esame autoptico sui corpi emersi dal corso d’acqua.

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