Pacchi alimentari negati a stranieri ed anziani, sindaca si dimette: “Sono innocente”

Michela Rosetta, sindaco leghista di San Germano Vercellese, dallo scorso venerdì è agli arresti domiciliari.

sindaca si dimette

Agli arresti domiciliari è finito anche il consigliere Giorgio Carando, assessore all’epoca delle contestazioni.

La vicenda dei pacchi alimentari negati a stranieri ed anziani

Lo scorso venerdì è finita agli arresti domiciliari, insieme ad un consigliere comunale, assessore all’epoca delle contestazioni, Michela Rosetta, sindaco leghista di San Germano Vercellese.

Tutto è partito da un’inchiesta avviata lo scorso mese di febbraio dalla Procura di Vercelli, che vede indagate altre sette persone.

Dalle indagini della Procura sarebbe emerso che gli aiuti alimentari destinati alle persone che necessitavano siano stati negati agli aventi diritto, soprattutto stranieri e anziani non autosufficienti.

I pacchi sarebbero invece stati donati a famiglie non indigenti.

La sindaca Rosetta è finita ai domiciliari insieme all’ex assessore, Giorgio Carando. Le accuse per entrambi sono di: peculato, abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico.

Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, sarebbero stati proprio i due imputati a gestire i pacchi alimentari, distribuendoli illecitamente a nuclei familiari che non avevano liceità di riceverli.

Sarebbero quindi stati tagliati fuori stranieri, anziani non autosufficienti e nuclei familiari con redditi bassi o con figli minori o disabili.

La sindaca si dimette

Intanto, questa mattina la sindaca Michela Rosetta ha rassegnato le dimissioni.

Come riferisce anche Fanpage, l’ormai ex prima cittadina si è difesa, respingendo ogni accusa.

“Ho sempre agito nell’esclusivo interesse della popolazione, cercando di aiutare tutti coloro che versavano in condizioni di difficoltà e facendo buon uso dei denari pubblici”

ha fatto sapere tramite il suo legale.

Ha poi aggiunto:

“Non ho mai posto in essere condotte illecite e di aver sempre rispettato i principi e le regole della gestione di ciò che è pubblico”.

Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Vercelli, risultano ora indagate altre sette persone, tra cui due imprenditori edili.

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