Omicidio Zdenka, uccisa a coltellate dal suo ex: “Le sue bimbe piangevano disperate”

Il drammatico omicidio di Zdenka Krejcikova è avvenuto nel febbraio dello scorso anno in un bar di Sorso, Sassari.

donna uccisa sassari

La donna venne uccisa sotto gli occhi delle sue bambine, e poi abbandonata davanti casa di un amico.

Il delitto di Zdenka Krejcikova

Era il febbraio dello scorso anno quando Zdenka Krejcikova, 40enne di origine ceca, venne brutalmente uccisa dall’ex compagno, Francesco Fadda.

La donna aveva già denunciato l’ex per comportamenti violenti, ma temendo ritorsioni dell’uomo, il giorno precedente al delitto lo aveva perdonato al cospetto del giudice.

L’indomani, Fadda la seguì sotto casa.

La donna, che era con le due figlie piccole, cercò aiuto in un bar vicino.

L’uomo la ferì a morte con un coltello, poi caricò Zdenka e le bambine nella sua auto e lasciò il corpo della donna, ormai esanime, a casa di un amico.

Il giorno seguente venne fermato dai carabinieri in un parcheggio di Ossi, dove si arrese dopo una folle fuga in auto, insieme alle bambine, ritrovate sotto choc.

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Il giudice nega il rito abbreviato a Francesco Fadda: il referto del medico legale

Lo scorso 9 ottobre si è aperto il processo a carico dell’imputato. La Corte d’Assise di Sassari ha respinto la richiesta di giudizio abbreviato per Francesco Fadda, reo confesso.

Le accuse contestate all’imputato sono gravissime: non solo l’omicidio volontario premeditato, ma anche i reati di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale, porto di coltello e tortura.

Il reato di tortura è contestato nei confronti delle due bambine, figlie della vittima, costrette ad assistere al brutale omicidio della madre, avvenuto proprio sotto i loro occhi.

Nel processo a carico di Fadda si sono costituite parte civile la madre della vittima e le due figlie.

Il medico legale Salvatore Lorenzoni ha ricostruito in aula la lunga agonia della giovane mamma.

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Sul corpo della vittima, oltre alle lesioni mortali inflitte dalle coltellate, vi erano numerose ecchimosi e lividi, segni di botte e maltrattamenti subiti prima dell’omicidio.

Fadda avrebbe accoltellato la donna con una violenza inaudita, tanto che la lama del coltello si sarebbe piegata.

Zdenka è morta per asfissia in seguito a collasso polmonare, soffocata dal suo stesso sangue.

Le parole della guardia giurata in servizio la sera del delitto

Qualche giorno fa, nell’udienza in Tribunale per il processo a carico di Fadda è stata ascoltata la guardia giurata che la sera del delitto prestava servizio alla guardia medica di Ossi.

Pietro Ippolito è l’amico della vittima che per primo quella sera aveva chiesto aiuto.

“La bambina disabile (figlia di Zdenka) era sul divano e piangeva, la sorella era in piedi, piangeva ugualmente e chiamava la mamma. Quella povera donna aveva una ferita allo sterno, sanguinava e si capiva che stava per morire, faceva un respiro ogni minuto… e ogni volta perdeva sempre più sangue”

ha raccontato la guardia giurata.

Quando nell’abitazione arrivò il 118, Fadda scappò via con le bambine e neppure il teste si accorse di quella fuga.

“È successo proprio mentre aiutavo ad accompagnare quella povera donna dentro l’ambulanza, sulla lettiga”

ha riferito la guardia giurata.

Mentre i medici tentavano in ogni modo di salvare la vita a Zdenka, il suo omicida tentava di fuggire con le figlie della vittima.

La sua fuga durò soltanto qualche ora. Il giorno dopo venne infatti fermato in un parcheggio di Ossi.

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