Franco Colleoni, le liti per il ristorante e l’ammissione del figlio: “Ero stanco dei sui richiami”

Francesco Colleoni si trova ora nel carcere di Bergamo, con l’accusa di omicidio volontario.

omicidio Franco Colleoni

I carabinieri hanno lavorato incessantemente per 48 ore e sono arrivati all’identificazione dell’assassino in brevissimo tempo.

L’omicidio di Franco Colleoni e l’arresto del figlio

Quando i soccorsi sono giunti in quella villetta di Via Sertorio a Dalmine, per Franco Colleoni, ex consigliere della Lega, non c’era ormai più nulla da fare.

Ad allertare il 118, lo scorso sabato pomeriggio, ea stato il figlio della vittima, Francesco.

I sanitari non avevano potuto fare altro che constatare il decesso del politico, che da tempo gestiva il ristorante Il Carroccio, insieme al primogenito.

Domenica mattina, a poco meno di 24 ore da quell’efferato delitto, è arrivata la svolta e i Carabinieri di Treviglio hanno arrestato il figlio della vittima, Francesco. 

Il giovane avrebbe avuto una violenta discussione con il padre, al culmine della quale Franco Colleoni sarebbe stato colpito con delle pietre.

Quando il giovane si è reso conto di quanto aveva appena compiuto, ha messo a soqquadro la villetta di famiglia, nel vano tentativo di simulare un furto.

Le parole del figlio dopo omicidio

Stando a quanto hanno riferito i militari dell’Arma, il figlio di Franco Colleoni non avrebbe mostrato nessun segno di pentimento per aver ucciso il padre.

Dopo un lungo interrogatorio avrebbe ammesso le sue colpe, spiegando di non ricordare nei dettagli quanto accaduto sabato pomeriggio.

Francesco è lo chef del ristorante di famiglia e sembra che padre e figlio avessero avuto una lite proprio per problemi relativi alla gestione del ristorante.

“Ero stanco dei suoi richiami”

avrebbe ammesso il giovane, che è stato arrestato per omicidio volontario e condotto nel carcere di Bergamo.

Francesco Colleoni non avrebbe mostrato nessun segno di pentimento per aver ucciso il padre e molti di quelli che conoscevano la famiglia Colleoni sono ancora sotto shock per quanto accaduto in quella piccola comunità della Bergamasca.

“Franco Era una persona intelligente, gentile, disponibile con chiunque”

ha ricordato il sindaco di Dalmine, Francesco Bramani.

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