Omicidio di Ravenna, la difesa della donna non è credibile: “E’ pericolosa”

Continuano le indagini sull’omicidio di Ravenna, in cui ha perso la vita il 61enne Leonardo Politi

Omicidio di Ravenna
Omicidio di Ravenna

Luci puntate sull’omicidio di Ravenna. Secondo la versione di Maila Conti, la donna che ha accoltellato la vittima nella notte tra il 12 e il 13 agosto, si sarebbe trattata di legittima difesa.

Omicidio di Ravenna, i fatti di quella notte

Nella notte tra il 12 e il 13 agosto 2019, si è consumato un brutale omicidio della piadineria nel Lido Adriano. A perdere la vita è stato Leonardo Politi, 61enne originario di Travo (in provincia di Piacenza), città dove l’uomo ha vissuto per anni con la compagna 51enne Maila Conti, la stessa donna che lo ha accoltellato a morte.

La Conti è una ex vigilessa, nata nel milanese; da qualche mese gestiva il chiosco piadineria in via Caravaggio, dove il compagno le dava una mano sporadicamente.

Dopo averlo accoltellato per un movente ancora in valutazione, sarebbe stata la stessa donna a chiedere aiuto ai passanti, i quali hanno poi dato l’allarme, chiamando il 118 e i Carabinieri.

Omicidio della piadineria, continuano le indagini: “Si è trattato di legittima difesa” – sostiene l’assassina.

Maila Conti si difende dalla accuse di omicidio preterintenzionale, definendo il suo atto compiuto per legittima difesa. A suo dire, ha mostrato il coltello da cucina, arma del delitto, solo per impedire al compagno di farsi avanti e di continuare a malmenarla.

Lui le sarebbe andato incontro lo stesso, rimediando quel fendente rivelatosi fatale. La 51enne piacentina Maila Conti ha offerto questa versione al gip Andrea Galanti, con un racconto drammatico, interrotto a tratti dal pianto e andato avanti per oltre un’ora.

Maila Conti ha descritto il suo rapporto con il compagno come “burrascoso e difficile, segnato da continue liti, da riconciliazioni e dalla speranza di un domani migliore”. Da quanto dichiarato dalla donna, il rapporto si sarebbe incrinato a causa dell’abuso di alcol di Leonardo Politi.

La donna, a suo dire, avrebbe, più volte e invano, cercato di farlo disintossicare, in quanto sotto l’effetto di alcol il compagno arrivava malmenarla tanto da averle procurato una frattura.

La Procura, invece, chiede la custodia cautelare in carcere per possibile reiterazione del reato, riconducendo alla donna un profilo di persona pericolosa. Ecco le dichiarazioni del procuratore capo Alessandro Mancini:

“Era sottoposta a misura cautelare per stalking nei confronti della moglie del Politi. Inoltre, giusto pochi mesi fa, i carabinieri della località di residenza avevano proposto per lei l’avviso orale a cambiare condotta di vita”

Per questo motivo ci sono delle ipotesi nel contesto di un rapporto connotato di alta litigiosità, da evidenziare e tenere sotto controllo per l’indagine stessa.

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