Omicidio Aldo Naro, verso la conclusione del processo d’appello: chieste 3 condanne per rissa aggravata

Il 25enne venne ammazzato il giorno di San Valentino del 2015, nella discoteca Goa di Palermo. Aldo Naro stava festeggiando la laurea appena conseguita alla facoltà di Medicina.

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La tesi dei suoi familiari, che non si sono mai arresi nel cercare la verità, viene quindi confermata dalla perizia.

La morte di Aldo Naro

Il corpo di Aldo Naro, 25 anni, fu rinvenuto in fin di vita, nel parcheggio della discoteca Goa di Palermo, il 14 febbraio del 2015.

Le indagini portarono alla condanna a 10 anni di Andrea Balsano, che al tempo era anche minorenne – 17 anni – e faceva il buttafuori proprio al Goa.

Sul corpo del giovane studente di Medicina vennero trovati una serie di traumi documentati da una foto che i suoi familiari, qualche giorno dopo la morte di Aldo, avevano deciso di condividere.

Obiettivo era dimostrare che la morte di Aldo non potesse essere stata causata “solo” da un calcio sferrato da Balsano.

Tale conclusione, infatti, secondo i genitori del ragazzo, cozzerebbe con le condizioni in cui è stato ritrovato il cadavere del 25enne.

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I risultati della perizia

Una nuova perizia effettuata nei mesi scorsi ha confermato quanto i familiari di Aldo sostengono ormai da tempo.

Il 25enne è stato vittima di un violento pestaggio, che ne ha causato la morte.

A confermarlo, l’esame effettuato da Pietrantonio Ricci, Umberto Sabatini e Domenico Laganà.

“UN SOLO COLPO NON AVREBBE POTUTO GENERARE UNA TALE EMORRAGIA CEREBRALE E LE LESIONI OSSEE”

si legge nel documento stilato dai 3 professionisti.

“ALDO È STATO UCCISO DA PIÙ COLPI, E TUTTI DIRETTI ALLA TESTA. PERTANTO LA VOLONTÀ OMICIDA DEGLI ASSASSINI È EVIDENTE”

affermano i legali dei familiari di Aldo.

I tre imputati nel processo per la morte di Aldo Naro sono: Giovanni Colombo, Pietro Covello e Mariano Russo, chiamati a rispondere di rissa aggravata.

Per i tre, che all’epoca dei fatti facevano i buttafuori, nella discoteca Goa di Palermo, la Procura generale di Palermo ha già chiesto alla seconda sezione della Corte d’appello la conferma della condanna a 2 anni ciascuno.

Nel 2015, dopo la morte del giovane studente, venne arrestato un ragazzo di 17 anni, Andrea Balsano, che è già stato scarcerato.

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