Nuova ordinanza: Calabria, Lombardia e Piemonte in zona arancione

Il nuovo Dpcm in vigore dal 29 novembre vede l’area arancione per Calabria, Lombardia e Piemonte, gialle le Regioni Liguria e Sicilia.

Il ministro Speranza firmerà una nuova ordinanza in vigore dal 29 novembre.

Novo Dpcm in arrivo

La nuova ordinanza del ministro della Salute vedrà il passaggio all’area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte.  Alle regioni Liguria e Sicilia toccherà la zona gialla: l’ordinanza entrerà in vigore dal 29 novembre.

Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia durante una conferenza stampa ha affermato:

“In una situazione in cui il virus c’è ed è ancora pericoloso, dobbiamo ribadire ed insistere perché quei comportamenti attenti e rispettosi delle regole”.

Volendo confermare che da domenica la Lombardia diventerà zona arancione, il governatore ha ribadito che occorre  far comprendere ai cittadini che non siamo nel “liberi tutti”. Il fatto che si torni in zona arancione è una notizia positiva da consolidare con il rispetto delle regole.

Il periodo è molto impegnativo e gli esperti sono ancora all’opera per fare una valutazione di come cambieranno in futuro le prospettive, anche in vista del monitoraggio settimanale.

La trasmissione della pandemia

Per quanto siano ancora classificate a rischio alto di una epidemia quasi tutte le regioni, dieci sono inserite tra quelle a rischio più alto. Le restanti sono a rischio moderato.

Nella bozza del monitoraggio dell’Iss si legge che la velocità di trasmissione dell’epidemia in Italia sta comunque rallentando ed ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/PA.

Da molte settimane, l’incidenza calcolata negli ultimi 14 giorni è diminuita a livello nazionale. Questi sono dati che danno coraggio pe quanto l’incidenza della pandemia sia ancora troppo elevata perché si abbia una gestione sostenibile.

Si  devono raggiungere livelli di trasmissibilità decisamente inferiori di 1, per ottenere  una rapida diminuzione nel numero di nuovo casi di infezione. Solo questo darà un maggior respiro agli ospedali e ai servizi sanitari ora sotto pressione.

 

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