Non vai in bagno da un bel po’? Ecco quando devi iniziare a preoccuparti

Sono passati due giorni dall’ultima volta che hai fatto la cacca, il che sembra insolito, ma alla fine arriverà il momento giusto? Ma ciò non accade e passano, tre, quattro giorni, fino ad arrivare a una settimana senza procedere all’evacuazione? È tutto normale o bisogna preoccuparsi? Scopriamolo insieme.

Non andare in bagno per molti giorni: quando preoccuparsi

È probabile che tu abbia vissuto questo momento non proprio allettante, almeno una volta  nella vita, visto che la stitichezza, colpisce tutti, nessuno escluso.

Quando sei stitico, trovare sollievo è probabilmente la cosa principale per la mente e per il corpo, ma soprattutto per la pancia che sembra scoppiare.

Ma potresti anche chiederti, in questo istante: può essere davvero pericoloso essere costipato? E quanto tempo si può resistere senza andare a fare l’atto grande?

Nonostante alcune storie di stitichezza estrema, non c’è bisogno di preoccuparsi di morire o di far esplodere l’intestino, come afferma il dottor Whyte,  Chief Medical Officer in un’intervista a Men’s Health: “I nostri intestini sono come tubi, [e] sono tubi piuttosto resistenti“.

Quando la stitichezza diventa un problema?

La stitichezza diventa pericolosa quando si sviluppa un’ostruzione intestinale da feci impattate bloccate nel tratto digerente, ma in genere si verifica in persone che hanno problemi di salute di base, come la malattia di Parkinson.

Di solito la maggior parte di noi non è interessata a questo problema”, sottolinea White. Pertanto, non andare in bagno a defecare quando risulta essere un vero problema? Dipende dai casi.

Alcune persone hanno solo movimenti intestinali più volte alla settimana, dice il dottor Robert Glatter, medico di emergenza all’ospedale di Lenox Hill.

È molto variabile e le persone spesso conoscono le loro abitudini particolari“, dice. Detto questo, “Non andare per più di tre giorni consecutivi dovrebbe attirare la tua attenzione“, avverte.

Glatter si preoccupa quando i pazienti sono stitici per più di una settimana, soprattutto se non riescono ad espellere i gas intestinali: di conseguenza, avvertono il mal di stomaco e hanno la pancia gonfia.

Questo potrebbe essere un segno di un’ostruzione intestinale. Quando ciò accade, le feci colpite impediscono al sangue di fluire nel colon, causando dolori allo stomaco e nell’intestino.

Pertanto, in questi casi, le persone che ne soffrono, devono cercare aiuto medico per far rimuovere le feci dal loro colon o dal retto.

Come evitare la stitichezza e le ostruzioni intestinali?

Sia il dottor Glatter che il dottor Whyte raccomandano di agire prima di arrivare a questo punto.

Come? Semplicemente partendo da una sana e giusta alimentazione che preveda la presenza di alimenti che favoriscano l’evacuazione e che incentivino la regolarità intestinale.

Inizia mangiando prugne o assumendo un leggero lassativo che permette di liberare l’intestino. Se ciò non funziona, allora devi consultare il tuo medico che potrà prescriverti farmaci o visite specifiche per risolvere questo delicato problema che inficia sull’intera salute, sia fisica che mentale.

Il dottor. Whyte consiglia – qualora si tratti di una stitichezza sporadica o eccezionale – di provare a utilizzare due lassativi per almeno un paio di volte, in modo da capire se si può stimolare l’intestino, prima di consultare il medico curante.

Il dottore, però, consiglia di non considerare il lassativo come unico metodo per andare regolarmente di corpo, evitando di assumere alimenti che, invece, naturalmente inducono il corpo ad espellere le feci.

Non dovresti usarlo più di una volta al mese. Al massimo”. C’è da dire, infatti, che i lassativi sono comunque dei medicinali e, pertanto, bisogna utilizzarli in quanto tali, senza esagerare e senza considerarli come un rimedio miracoloso che risolve il problema della stitichezza in un baleno.

Inoltre, è importante anche bere almeno 2 litri di acqua al giorno, che aiutano molto il processo di evacuazione.

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