Nigeria, attacco all’università, studenti e professori rapiti e un morto

L’assalto all’università di Kagara nel cuore della notte, gli spari e un ragazzo in fin di vita. È l’episodio di oggi, uno dei tanti espressione dell’instabilità del Paese dove i rapimenti di gruppo non sono una novità.

Kagara, Niger, Rapimento professori e studenti
Copyright: Ansa

Il college di scienze di Kagara, nello stato del Niger, è stato ridestato dal sonno e saccheggiato di studenti e professori con le loro famiglie.

Sangue e spari

Il risveglio degli iscritti all’università di Kagara e dei suoi docenti è stato sanguinario: colpi d’arma da fuoco e aggressori nelle vesti di studenti, che hanno provocato, secondo le notizie dei media locali, la morte di un ragazzo.

Nei panni innocui di quelle che sarebbero state, nel giro vorticoso di un breve lasso di tempo, le loro prede, i rapinatori sono entrati furtivamente negli alloggi del college.

Poi hanno iniziato a sparare e infine hanno portato via con la forza i residenti del campus: studenti, docenti, personale universitario e i loro famigliari.

Erano le prime ore di oggi 17 febbraio, precisamente le 3. Il numero dei rapiti è incerto. Ancora non c’è stata alcuna rivendicazione del sequestro collettivo.

L’accaduto è stato confermato dal segretario di stato Ibrahim Matane alla Bbc.

La consuetudine dei rapimenti di gruppo

L’avvenimento, purtroppo, è sulla scia di altri episodi di tal fatta.

Risale a pochi giorni un attacco ai passeggeri di un autobus,  sempre all’interno dello stato del Niger. Le 21 persone a bordo scomparvero nelle mani degli ignoti rapitori.

Invece, a dicembre dello scorso anno, le vittime designate sono state, come nella giornata di oggi, gli studenti dello stato di Katsina. I 300 giovani sono stati rilasciati dopo una settimana di prigionia, in seguito alle trattative e all’immancabile riscatto.

Così, nel Paese più popoloso del continente africano, si fa massiccio ritorno negli ultimi mesi a una pratica corroborata.

Era il 2014 quando ad essere prelevate e privati della libertà furono 276 studenti di Chibok. Allora l’hashtag bringbackourgirls fece il giro del mondo e forse quell’ambizioso rapimento è rimasto un modello per i successivi.

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