New York, nel rispetto degli animali dice basta alla produzione del foie gras

Lo stato americano ha deciso di vietare la vendita e il consumo del foie gras, perché per produrlo si maltrattano troppo gli animali

foie gras
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Lo stato di New York ha vietato la produzione e la vendita anche nei ristorante del foie gras. La scelta è dovuta alla presa di coscienza, al comprendere che per produrre questa “prelibatezza”, si deve far ammalare degli animali alimentandoli a forza, per poi usare il loro fegato. Dal 30 ottobre 2019, il foie gras è fuorilegge.

La mobilitazione contro il maltrattamento animale

Cinquanta organizzazioni si sono battute per ottenere questo risultato, protestando e denunciando le torture che in definitiva oche e papere hanno subito per produrre quello che è considerato un cibo prelibato e di lusso. Per produrlo come detto, si sottopongono a sofferenze indicibili, considerato dai più alla stregua di una vera e propria tortura disumana.

New York comunque non è il primo stato americano che ha preso provvedimenti simili di proibizione di vendita. Nel 2012 fu lo stato della California, mise fuori legge il foie gras. Le associazioni animaliste sperano che la scelta di una città così in vista, spinga anche altri a fare la medesima cosa oltre ad adottare leggi per la tutela di tutti gli animali destinati all’alimentazione, che negli USA non se la passano per niente bene.

In Italia, come si tratta il foie gras?

Nel nostro paese è proibita la produzione dal 2007, ma non importarlo. Questa legislazione ricalca quella presente nella maggior parte dei paesi dell’UE. In Francia, suo paese d’origine, ovviamente non ci sono restrizioni di nessun tipo, al punto che è il primo produttore al mondo.

In Italia bisogna però dire che sono stati i numeri uno della GDO a decidere di non venderlo più. Non c’è stata la necessità di una norma che lo proibisse, autonomamente dopo aver ascoltato la campagna dell’associazione Essere Animali, Esselunga, Pam, Conad, Crai, Lidl e Md hanno escluso il foie gras dal loro campionario. Anche Eataly ha preso questa decisione e si spera che altri lo seguano, dato che la rivista Forbes lo considera come uno dei brand più influenti al mondo.

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