Morto Jerry Boakye: era rimasto paralizzato dopo un’aggressione razzista

E’ finita cosi la vita del ragazzo del Ghana che per un pugno alla schiena, sferrato su un autobus nel Casertano, era finito su di una sedia a rotelle. A darne la notizia il suo avvocato.

E’ morto Jerry Boakye, era rimasto paralizzato a seguito di un’aggressione razzista mentre viaggiava in autobus

Muore Jerry Boakye. il giovane era stato aggredito nell’autobus in cui viaggiava ne 2018, a seguito dell’aggressione era costretto su di una sedia a rotelle.

Sulla sedia a rotelle per un pugno alla schiena

L’atto di razzismo, perché di questo si tratta, era avvenuto due anni prima. Una storia triste e drammatica quella vissuta dal ragazzo del Ghana di 29 anni.

Il giovane viveva sulla sedia a rotelle ormai da due anni, a seguito di un pugno sferratogli nella schiena mentre viaggiava su di un autobus. Un atto violento quanto insulso, non dettato da altr0, che non un sentimento di razzismo.

Se ne è andato nel silenzio della sua vita ormai spezzata, in solitudine, è deceduto nella notte tra il 19 e il 20 ottobre in un letto di ospedale assistito da un infermiera che gli è rimasta accanto fino alla fine.

Il giovane, che lavorava, faceva di mestiere il saldatore, non aveva mai accettato però, la sua mutata condizione.

Nessun risarcimento per la vittima dell’aggressione

Jerry Boakye era arrivato dal Ghana nel 2006, per fuggire dai soprusi in Africa. Aveva trovato lavoro come saldatore e affrontato le difficoltà che sono derivate dal coronavirus.

Tuttavia l’aggressione aveva minato la sua anima fino a portarlo alla decisione estrema di rifiutare le cure e perfino il cibo in ospedale.

Jerry viveva Villa Rachele a Caivano, dove era stato accudito in questi ultimi due anni, nonostante la diagnosi fosse di “paraplegia definitiva degli arti inferiori e la diaparesi degli arti superiori”, l’uomo aveva dovuto pagare tutte le analisi e le visite specialistiche.

Non ha ricevuto alcun tipo sostentamento o pensione, forse l’avrebbe ricevuta il prossimo novembre.

Sul web è iniziata una raccolta fondi sulla piattaforma ‘Gofoundme’, per riportare la salma di Jerry in Ghana, quella che in principio era nata per contribuire alle spese mediche del giovane ed aiutare la sua famiglia in difficoltà.

 

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