Movimento 5 Stelle, Di Maio: “No al capo politico, serve un organo collegiale”.

Il Ministro degli Esteri Di Maio avrebbe presentato una ricerca fatta sul futuro del movimento da Barbara Floridia e dal sociologo Domenico De Masi.

Di Maio
Di Maio illustra il futuro del Movimento 5 Stelle.

Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, avrebbe illustrato il piano per il futuro del Movimento 5 Stelle. Sono diverse le proposte varate da una ricerca effettuata dalla senatrice del partito, Barbara Floridia insieme al sociologo Domenico De Masi.

Nel Movimento 5 Stelle non sarà più il capo politico a dare la linea

un vero e proprio dossier che consentirà al Movimento 5 Stelle di non arrivare privo di idee agli Stati Generali ma con delle proposte concrete. Di Maio, successivamente, ha spiegato come le decisioni saranno veloci e partecipate grazie ad un profondo cambiamento:

“Attraverso un organo collegiale, non sarà più il capo politico a dare la linea”.

Secondo un sondaggio effettuato dall’istituto Lab21, inoltre, se il Movimento fosse stato un partito avrebbe preso il 10% dei voti. Di Maio, inoltre, tramite il proprio profilo Facebook ufficiale fa sapere come questo progetto sia frutto del lavoro di squadra.

“Un documento che raccoglie i nostri valori e che supera le logiche dei personalismi, che valorizza il gruppo e non il singolo”.

Per Di Maio la linea da seguire è semplice, il Movimento 5 Stelle non dovrà limitarsi ad una voce sola ma a fare affidamento sul collettivo. Secondo il Ministro degli Esteri, infatti, finchè sì è al governo si ha ancora la possibilità di fare la differenza.

Il Movimento 5 Stelle vuole ripartire correggendo gli errori delle regionali

Inoltre, quest’ultimo avrebbe dichiarato come agli Stati Generali non presenterà alcuna mozione, nè delle proposte. Il Ministro, infatti, ha preferito concentrarsi sulla rinascita del movimento.

L’obiettivo ultimo di Di Maio è, inoltre, evitare gli errori già commessi nelle ultime elezioni regionali dove i 5 Stelle hanno supportato solamente il loro candidato e non quello del Partito Democratico.

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