Monte Bianco, il ghiacciaio Planpincieux rischia il crollo: cittadini evacuati

Il Monte Bianco lancia la sua richiesta d’aiuto con la paura del crollo del ghiacciaio Planpincieux, guardato a vista. Il Sindaco ha fatto evacuare la zona: ecco tutti gli aggiornamenti

Monte Bianco
Monte Bianco

Il Monte Bianco chiede aiuto? Anche in questo caso i forti cambiamenti climatici potrebbero causare un danno di proporzioni non indifferenti. Ma cosa sta succedendo?

Il ghiacciaio Planpincieux

Una parte del ghiacciaio potrebbe a breve crollare definitivamente, proprio lungo il versante italiano del Massiccio sulle Grandes Jorasses.

Una massa che ha accusato il cambiamento climatico ed è di 250mila metri cubi. La sua accellerazione nel movimento è quasi 60 centimetri al giorno – tanto che il Comune di Courmayeur ha disposto la chiusura della strada che passa dalla Val Ferret.

Questo ghiacciaio sin dal 2013 è oggetto di studio da parte della Fondazione Montagna Sicura che collabora con il centro di competenza nazionale di Torino proprio per andare a verificare il motivo del crollo e della loro frequenza.

Non è l’unico a rischio, infatti un altro ghiacciaio è sotto controllo: il Whyper potrebbe avere un imminente cedimendo sul saracco terminale. I sentieri sottostanti da inizio settembre sono stati chiusi per sicurezza.

Le parole del Sindaco di Courmayeur

Il Sindaco evidenzia che la zona dove potrebbe staccarsi il ghiacciaio – dalle proporzioni importanti – non è un rischio per i cittadini e per le strutture turistiche/centri abitati. Nonostante questo ha deciso di far evacuare le baite che si trovano nella frazione di Rochefort – ad altra quota – come si evince da Ansa.

Ha disposto inoltre che in alcuni orari i residenti o titolari di attività possano percorrere la strada comunale ma:

“con monitoraggioin tempo reale del mantenimento di ragionevoli condizioni di sicurezza”

Ha dichiarato inoltre il suo rammarico per la situazione:

“tali fenomeni testimoniano ancora una volta come la montagna sia in fase di cambiamento”

Proprio per il clima che rende la natura vulnerabile.

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