Mondragone, scontri tra italiani e bulgari. De Luca annuncia: “Se contagi salgono, chiudo la città”

Non si placano le proteste a Mondragone, dopo la scoperta del focolaio di coronavirus nella comunità bulgara.

mondragone

Il Presidente della regione, Vincenzo De Luca, ha annunciato la chiusura dell’intera città di Mondragone se continueranno a salire i contagi. Intanto, è in arrivo l’esercito, dopo la richiesta d’aiuto alla ministra Lamorgese.

Tensioni tra la comunità bulgara e quella italiana

Ieri mattina c’era stata una prima manifestazione da parte degli occupanti delle palazzine Cirio, per la maggior parte di nazionalità bulgara. Un centinaio di persone erano uscite in strada per protestare contro la quarantena, violando la zona rossa.

Nel pomeriggio poi, durante una manifestazione è scoppiato il caos. Dai balconi sono volate  sedie ed oggetti, dalla strada hanno risposto tirando verso le finestre sassi e bastoni.

Da questa mattina a Mondragone ci saranno due camper per effettuare i tamponi a chi abita nella zona dei palazzi ex Cirio, dove, qualche giorno fa è stato scoperto un focolaio di covid-19.

Come riferisce anche Fanpage, i tamponi saranno su base volontaria e serviranno per verificare se i contagi si siano estesi anche tra i residenti che non abitano nella zona rossa Covid-19. Nel caso il numero di contagi fosse piuttosto alto, la Regione Campania è pronta a chiudere l’intera città, estendendo la quarantena a tutti i cittadini.

A renderlo noto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha chiesto aiuto al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese.

“Fra due o tre giorni, quando avremo fatto 3 o 4mila tamponi alla fascia di popolazione che è intorno alle palazzine, avremo il quadro definitivo della situazione. Ci auguriamo di rilevare non molti positivi. Dobbiamo essere estremamente responsabili tutti quanti.”

Il timore è che il focolaio si estenda a tutta la popolazione della città casertana.

Impostazioni privacy