Miriam Leone con l’abito di Eva Kant è illegale: le prime foto dal backstage di Diabolik

Sono ufficialmente iniziate le riprese di Diabolik. Dal set, la prima elettrizzante foto e le prime immagini di Miriam Leone nei panni di Eva Kant.

Miriam Leone interpreterà Eva Kant nel film incentrato sulle avventure di Diabolik. Coinvolti nel film anche Valerio Mastrandrea e Luca Marinelli.

Miriam Leone incanta col vestito di Eva Kant

Una pellicola molto attesa, che porta – sul grande schermo – le vicende raccontate da uno dei fumetti più amati da cinquant’anni a questa parte.

Diamo uno sguardo alle prime foto dal set, dando uno sguardo anche all’attrice che interpreterà la compagna del protagonista.

Miriam Leone in Diabolik, la foto

Miriam Leone interpreterà Eva Kant nel prossimo film su Diabolik dei Manetti Bros.

Nel cast, oltre all’ex Miss Italia, ci saranno Valerio Mastrandrea e Luca Marinelli.

Ecco uno scatto di Miriam Leone nei panni di Eva Kant:

Al momento, possiamo vedere Miriam nella serie 1994, attualmente in programmazione.

Luca Marinelli, invece, interpreterà il ladro, mentre Valerio Mastrandrea si calerà nei panni dell’ispettore Ginko che cercherà di acciuffare la diabolica coppia.

Come potete notare, l’attrice è molto somigliante al personaggio presente nel fumetto, dal quale differisce solo per il colore di capelli. Lei li ha rossi, Eva Kant, invece, biondi.

Diabolik, un fumetto cult italiano

01 Distribution ha annunciato su Instagram l’inizio delle riprese del film su Diabolik con Miriam Leone, pubblicando una foto di una mano che stringe un cortello e, sullo sfondo un’auto.

Ecco lo scatto:

https://www.instagram.com/p/B3W7cYzA9RX/?utm_source=ig_web_copy_link

Diabolik è uno dei fumetti italiani più amato di tutti i tempi. Realizzato nel 1962 da Angela Giussani, fu pubblicato dalla casa editrice milanese Astorina.

Da allora, il fumetto divenne un vero e proprio fenomeno di massa, raccogliendo consensi in tanti lettori.

Non solo: vista l’importanza e il successo che ebbe Diabolik, studiosi, come sociologi ed esperti di comunicazione, iniziarono a utilizzarlo come oggetto di studio, per analizzarne i risvolti culturali e sociali.

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