Coronavirus, il Ministro Speranza non esclude una proroga allo stato d’emergenza

Secondo il Ministro Speranza il virus continua a circolare veloce e non bisogna abbassare il livello di attenzione.

Ministro Speranza
Il ministro Speranza intervistato fa il punto sulla situazione.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza torna a parlare dell’attuale situazione pandemica e di come sia necessario mantenere il livello d’attenzione altissimo.

Il ministro ribadisce come la situazione sia ancora complicata in diverse zone

Nello specifico il Ministro ha toccato diversi argomenti intervistato dal Tg3. La prima raccomandazione effettuata da Speranza riguarda il non abbassare la guardia nei confronti del virus. Basti pensare, infatti, alla difficile situazione che stanno vivendo in questo momento Spagna e Francia.

“Dobbiamo continuare a tenere alto il livello di attenzione e con le misure e i comportamenti individuali, che sono essenziali”.

Inoltre, Speranza si è soffermato sulla possibilità di prorogare lo stato d’emergenza. Il ministro ha sapere che si farà a breve una valutazione dato che tra qualche settimana si arriverà alla scadenza. Speranza, infatti, fa sapere come il governo si dovrà far trovare preparato almeno per intervenire su piccoli territori e a livello sub-provinciale, escludendo per ora interventi in larga scala.

Lo stato d’emergenza potrebbe continuare sino a dicembre

Inoltre, ricordiamo come lo stato di emergenza sia stato prorogato già una volta dato che la sua prima scadenza risaliva al 31 luglio. Per quanto riguarda l’attuale scadenza, la situazione d’emergenza dovrebbe persistere fino al 15 ottobre anche se l’ipotesi più probabile resta quella di un’ulteriore proroga fino a fine anno.

“Non sono d’accordo. Penso che dobbiamo puntare le nostre energie sulle cose essenziali, non possiamo permetterci rischi impropri”.

Questa l’opinione, infine, di Roberto Speranza sull’annosa questione della riapertura degli stadi. Il ministro, infatti, ha ribadito come la vera priorità in questo momento sia rappresentata dalla scuola. Proprio su quest’ultimo argomento, il ministro fa sapere che stanno monitorando la situazione per capire le relative conseguenze alla riapertura.

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