Nuovo scandalo nell’Arma, maresciallo sottrae refurtiva e depista le indagini: arrestato

Dopo la vicenda della caserma dei Carabinieri sequestrata a Piacenza, un altro scandalo si abbatte sull’Arma.

Un maresciallo di Bari è stato infatti arrestato con l’accusa di peculato, depistaggio e omessa denuncia.

Maresciallo dei Carabinieri arrestato

Un nuovo scandalo si abbatte sull’Arma dei Carabinieri. Dopo la vicenda dei 6 militari arrestati a Piacenza, arriva da Bari l’ennesima bufera. 

È proprio nel capoluogo pugliese infatti che un maresciallo dei carabinieri è stato arrestato per peculato, omessa denuncia e depistaggio.

Come riferisce anche Tgcom24, infatti, Cosimo Maldarizzi, 56 anni, comandante della stazione dei Carabinieri di Cassano delle Murge, in provincia di Bari è finito agli arresti domiciliari per peculato, omessa denuncia e depistaggio.

La ricostruzione degli inquirenti

A condurre le indagini gli stessi colleghi di Maldarizzi. I fatti contestati risalgono al biennio 2018-2019.

Secondo le indagini, nel giugno di 2 anni fa, durante le operazioni di ritrovamento di 8 mezzi, provento di furto nelle province di Bari e Taranto e la successiva riconsegna ai proprietari, Cosimo Maldarizzi si sarebbe impossessato di una cisterna facente parte della refurtiva. Cisterna che il maresciallo arrestato avrebbe  consegnato poi ad un suo conoscente, gestore di un noto agriturismo nella città di Bari.

Nel dicembre dello scorso anno, il maresciallo, venuto a conoscenza delle indagini avviate sulla vicenda della cisterna rubata, avrebbe tentato il depistaggio. Il militare avrebbe infatti spostato la cisterna in un deposito per farla ritrovare, tentando di far credere che la mancata riconsegna dell’oggetto al legittimo proprietario fosse stata solo una svista.

A firmare la misura cautelare il gip del Tribunale di Bari, Paola Angela De Santis.

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