Marco Vannini, “Sarebbe ancora vivo”: depositate le motivazioni della sentenza

Le motivazioni della sentenza sulla tragica morte di Marco Vannini sono state depositate dalla Cassazione, confermando ciò che la famiglia ha sempre pensato.

Marco Vannini, "Sarebbe ancora vivo": depositate le motivazioni della sentenza
Marco Vannini

Le motivazioni della sentenza sulla morte di Marco Vannini sono state depositate dalla Cassazione, confermando che il ragazzo oggi potrebbe essere ancora vivo.

La terribile morte di Marco Vannini

Il ragazzo muore nella notte tra il 17 e 18 maggio 2015 mentre si trova a casa della famiglia della fidanzata Martina Ciontoli. Un colpo di pistola e l’omissione di soccorso, portano il ragazzo a raggiungere l’ospedale con molte ore di ritardo per poi decedere.

L’allarme viene dato dalla famiglia Ciontoli 4 ore dopo lo sparo, spiegando successivamente che il corpo era partito per errore. Da quel momento un effetto domino devastante con testimonianze, documenti e omissioni che portano a dubbi ed incertezze su cosa sia veramente accaduto durante quella tragica notte.

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I genitori della giovane vittima non si sono mai arresi e sono arrivati oggi ad aver ottenuto un nuovo processo.

Le motivazioni della sentenza

La Cassazione il 7 febbraio 2020 si è espressa in favore di un nuovo processo nei confronti della famiglia Ciontoli.

Le motivazioni di tale sentenza, come evidenzia anche Repubblica, evidenziano:

“una condotta omissiva che fu tenuta da tutti gli imputati nel segmento successivo all’esplosione del colpo di pistola ascrivibile soltanto ad antonio ciontoli”

Per poi sottolineare che:

“il ragazzo rimasto ferito in conseguenza di quello che si è ritenuto un anomalo incidente restò affidato alle cure di antonio ciontoli e dei suoi familiari”

Come si legge nella sentenza, tutti i membri della famiglia presero parte a questa omissione di soccorso e alla gestione delle conseguenze dovute dal terribile incidente. Si evidenzia infatti che  dopo lo sparo:

“recuperarono la pistola e provvidero a riporla in un luogo sicuro. rinvennero il bossolo eliminando le tracce di sangue con uno strofinaccio e solo dopo composero per la prima volta la chiamata ai soccorsi”

Il dovere di protezione nei confronti del giovane sarebbe dovuto essere tale da impedire ogni tipo di conseguenza dannosa:

“la morte sopraggiunse quale conseguenza delle lesioni causate dal colpo di pistola e della mancanza dei soccorsi”

Che se fossero stati attivati immediatamente avrebbero impedito la morte del giovane Marco.

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