Quale pesce comprare e quale no? Mappa mondiale delle Zone di Pesca FAO

Itticoltura e pesca industriale su oltre il 55% degli oceani: ecco i buoni consigli per scegliere il pesce rispettando la nostra salute.

pesce fresco da comparare

Quante volte andiamo al mercato del pesce e ci poniamo il quesito: “Quale pesce scegliere?” Forse più di quanto si pensi in effetti.

Come per la frutta, la verdura e la carne, anche per il pesce è fondamentale verificare la provenienza, o meglio, il mare di provenienza di questo alimento ricco di proprietà nutrizionali.

Per questo è importante comprendere quali sono i mari e gli oceani dove pescare il buon prodotto ittico da mettere tranquillamente sulla nostra tavola.

Per capire come acquistare il pesce buono proveniente da una zona davvero sicura ci viene in aiuto l’”impronta” globale della pesca industriale.

Grazie al tracciamento satellitare, alla geolocalizzazione delle navi e al machine learning i ricercatori hanno potuto costruire una “Mappa   Mondiale delle Zone di Pescato”.

Bisogna subito sottolineare il fatto che i dati raccolti dagli scienziati rivelano che le festività influenza il modello di business che caratterizza la filiera ittica e che oltre l’85% della pesca d’altura si concentra in 5 paesi.

Pertanto, ad influenza i modelli di pesca sono questi fattori sopra enunciati, molto più delle condizioni oceaniche e delle migrazioni di pesci.

Scopriamo in questa guida di Letto Quotidiano quali sono le 4 specie ittiche da mettere sulla tavola e da quali zone acquistare il pesce ricco di Omega-3. 

Mappa interattiva zone di pesca industriale: “global footprint”

Un interessante studio pubblicato sulla rivista scientifica Sciencemag.org consente di individuare l’impronta (footprint) globale della pesca industriale.

Con l’incremento della popolazione mondiale negli ultimi decenni, la nostra dipendenza dalle proteine ​​fornite dagli oceani è rapidamente aumentata.

Gli studiosi Kroodsma, Mayorga, Hochberg e altri hanno installato il sistema di identificazione automatica su tutti i pescherecci industriali per mappare e quantificare gli sforzi di pesca in tutto il mondo.

Più della metà degli oceani del mondo è soggetta a raccolti su scala industriale, che coprono un’area quattro volte quella coperta dall’agricoltura terrestre.

Inoltre, la pesca industriale non dipende da fattori economici o ambientali, ma piuttosto da programmi sociali e politici.

Pertanto, sono probabilmente necessarie misure più attive per garantire un uso sostenibile delle risorse oceaniche.

Sebbene la pesca sia una delle attività più diffuse, la sua impronta globale è poco compresa e non è mai stata quantificata direttamente.

Gli scienziati che hanno condotto lo studio hanno raccolto ben 22 miliardi di messaggi del sistema di identificazione automatica e monitorato oltre 70.000 pescherecci industriali dal 2012 al 2016.

Ciò ha consentito di creare una mappa interattiva e dinamica globale delle zone di pesca.

I dati rivelano che la pesca industriale copre oltre il 55% dell’area oceanica e ha un’estensione spaziale di quattro volte maggiore di quella delle aree agricole.

Zone FAO di Pesca: sottozone e divisioni

La mappa interattiva della pesca industriale è divisa in diverse zone ognuna delle quali è contrassegnata da un numero, che possiamo ritrovare sul packaging di pesce acquistato al supermercato.

Di seguito riportiamo le sottozone e le divisioni della Mappa Mondiale di Zone di pesca:

  • Atlantico nord-occidentale Zona FAO n. 21
  • Atlantico nord-orientale Zona FAO n. 27
  • Mar Baltico Zona FAO n. 27.III.d
  • Atlantico centro-occidentale Zona FAO n. 31
  • Atlantico centro-orientale Zona FAO n. 34
  • Atlantico sud-occidentale Zona FAO n. 41
  • Atlantico sud-orientale Zona FAO n. 47
  • Mar Mediterraneo Zone FAO n. 37.1, 37,2 e 37,3
  • Mar Nero Zona FAO n. 37,4
  • Oceano Indiano Zone FAO n. 51 e 57
  • Oceano Pacifico Zone FAO n. 61, 67, 71, 77, 81 e 87
  • Atlantico Zone FAO n. 48, 58 e 88
fonte www.fruttidelmare.it

In quali zone conviene comprare il pesce?

Arriviamo al “dunque”: “Quali sono le zone dove acquistare il pesce?”

Le zone più pulite e più sicure rispetto al resto del mondo sono le zone FAO 27 e 37 rispettivamente le zone dell’Oceano Atlantico Nord Orientale e il Mar Mediterraneo.

Pesca industriale: quali sono le zone da evitare?

Le zone più inquinate, da evitare, sono invece le zone FAO 61 e 71: si tratta di aree interessate dal disastro nucleare avvenuto a Fukushima, in Giappone, nel 2011.

Pesca industriale: 4 pesci da mettere sulla tavola

Scopriamo in questa guida quali sono i 4 pesci da consumare a tavola:

  1. Tonno bianco

Molti tonni sono ricchi di mercurio, ma il tonno Albacore – il tipo di tonno bianco che viene comunemente inscatolato – è il migliore in assoluto.

Il motivo: si tratta di specie ittiche più piccole, hanno livelli di mercurio molto più bassi e quelli catturati nelle acque settentrionali più fredde sono ricchi di Omega-3.

  1. Sardine

La sardina è un pesce di dimensioni piccole ed è ricchissima di ottime proprietà nutrizionali: contiene più omega-3 (1.950 mg!) ed è anche uno dei pochissimi alimenti naturalmente ricchi di vitamina D.

  1. Salmone (selvatico, Alaska)

La pesca del salmone dell’Alaska è ben gestita: i biologi vengono inviati alle foci dei fiumi per contare quanti pesci selvatici ritornano alla deposizione delle uova.

Se i numeri iniziano a diminuire, la pesca viene chiusa prima che raggiunga i suoi limiti.

Questo attento monitoraggio, insieme ad un’attenta gestione della qualità dell’acqua, significa che i salmoni dell’Alaska sono più sani e ricchi di proprietà nutrizionali (contengono 1.210 mg di omega-3 per porzione) e sono più sostenibili di qualsiasi altro pesce.

  1. Ostriche

Le ostriche contengono oltre 300 mg di Omega-3 e circa un terzo dei valori giornalieri raccomandati di ferro.

Le ostriche si nutrono di nutrienti naturali e alghe, venendo a migliorare la qualità dell’acqua. Tuttavia, le ostriche provenienti da acque calde possono contenere batteri che possono causare malattie e danni per la salute umana.

Concludiamo questa guida suggerendo che dal punto di vista nutrizionale e della sicurezza alimentare è sempre meglio prediligere pesci di piccola dimensione: acciughe, sardine, nasello, merluzzo, arringhe, sgombri, triglie, etc.

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