Maestra vittima di revenge porn, chiesta una condanna per la direttrice: “Gogna scolastica”

L’insegnante torinese coinvolta nella vicenda aveva ricevuto anche la solidarietà della sindaca Appendino, che aveva sottolineato l’importanza di denunciare.

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Intanto la dirigente scolastica prova a difendersi dalle accuse, raccontando la sua versione dei fatti.

La vicenda della maestra di Torino

La storia della maestra torinese vittima di revenge porn inizia nel 2018, quando gira un video intimo per il suo compagno dell’epoca.

Quel video, dalla chat privata, finisce in breve tempo sulle conversazioni whatsapp degli amici del ragazzo. Prima nella chat del calcetto, poi nelle mani della dirigente scolastica in cui la maestra lavora.

La prima a scoprirla, sul telefono del marito, è la moglie di uno dei compagni di calcetto del giovane che lo aveva diffuso in rete. È proprio lei che gira il video alle altre mamme, fino a che quelle immagini arrivano alla direttrice.

La donna però minaccia la maestra, chiedendole di non denunciare, altrimenti lo avrebbe detto alla dirigente scolastica.

L’insegnante però non si fa intimidire da quel ricatto e decide di denunciare il suo compagno, che ha diffuso immagini intime.

La moglie del compagno di calcetto del giovane mostra il video alla direttrice dell’asilo, che decide quindi di licenziare la maestra.

Sembra però che la dirigente scolastica avesse spiegato nei dettagli alle altre mamme il motivo del licenziamento, annunciando all’ormai ex maestra che in quel modo non avrebbe più trovato lavoro.

È così che parte quindi la denuncia per diffamazione.

Per l’ex fidanzato della maestra, dal quale tutto è partito, è scattato l’anno di messa alla prova. Il giovane dovrà svolgere 8 ore di lavori socialmente utili ogni settimana.

Chiesta una condanna per la direttrice

Intanto, come riferisce anche Fanpage, il magistrato ha chiesto due condanne per il caso della maestra vittima di revenge porn.

Nello specifico, 14 mesi per la direttrice dell’Istituto che l’ha licenziata e 12 mesi per la mamma che ha fatto girare il video nelle chat whatsapp degli altri genitori.

Il magistrato ha spiegato come la maestra sia stata vittima di una vera e propria gogna scolastica, da parte non solo della dirigente scolastica, ma anche degli altri genitori.

Come già anticipato, infatti, nel licenziare la maestra, la direttrice aveva spiegato alle altre mamme il motivo del licenziamento.

La versione della direttrice

La dirigente scolastica ha cercato di difendersi dalle accuse e spiegare cosa sia realmente accaduto.

“Il problema non sono state le foto. Mi sono sentita presa in giro. La maestra prima mi ha detto che voleva andarsene e che voleva dare le dimissioni. Io non ero d’accordo. Poi ha cambiato idea. Numerosi genitori erano intenzionati a togliere i propri figli dall’asilo”

ha raccontato al magistrato la dirigente, che rischia ora 14 mesi, se la richiesta del magistrato dovesse essere accolta.

Nel novembre dello scorso anno è iniziato il processo, con diversi imputati. In primis l’ex compagno della maestra, la mamma che ha diffuso il video tra i genitori e la dirigente scolastica accusata di violenza privata e di diffamazione.

Secondo la versione fornita dall’insegnante, la direttrice avrebbe invitato le altre maestre a farla sbagliare, in modo da avere un pretesto per mandarla via.

“Ho esagerato, ma ero arrabbiata. Mi sentivo presa in giro. Non era una situazione semplice”

ha raccontato la dirigente.

Il consiglio scolastico e le dimissioni

La maestra ha raccontato anche di un consiglio scolastico organizzato in fretta e furia il 28 marzo scorso, quando la giovane insegnante viene “umiliata dalla dirigente”.

Al termine di quel consiglio, la maestra presenta le dimissioni. La dirigente ha però negato ogni accusa, spiegando come in quel contesto nessuno avesse aggredito la maestra.

Il 1° dicembre del 2020 la maestra testimonia in Tribunale e racconta:

“È stata dura ma ho potuto raccontare la verità su quanto è successo”.

Anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, si è schierata al fianco della maestra vittima di revenge porn.

Le ha telefonato, complimentandosi per aver scelto di non tacere e denunciare quanto subito.

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