Qual è il titolo di studio di Luigi Di Maio? Ecco le scuole frequentate e il guadagno attuale

Luigi Di Maio, com’è arrivato a essere un ministro della politica italiana? Scopriamo qual è stato il suo percorso di studi, professionale e quanto guadagna

luigi di maio

Vediamo i dettagli della formazione scolastica e professionale di Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri che fa parte del Movimento 5 Stelle.

Gli studi di Luigi Di Maio

Dopo la licenza media, Di Maio intraprende un percorso scolastico superiore presso il Liceo Vittorio Imbriani, dove si diploma nel 2004.

Successivamente, si iscrive presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Dopo poco, nonostante l’impegno sociale che lo porta a entrare in associazioni studentesche per i diritti dei giovani, Di Maio comprende che Ingegneria non è la sua strada: si iscrive, così, alla facoltà di Giurisprudenza, senza mai tuttavia completare il percorso di studi.

La carriera da politico

Nel 2007, quando è ancora iscritto all’università, conosce la realtà creata da Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle, di cui diventa attivista politico.

Nel 2010 si candida come consigliere comunale; nel 2013 diventa vicepresidente della Camera dei Deputati; nel 2017 viene scelto come premier alle primarie del partito; nel 2018 viene eletto Vicepresidente del Consiglio dei ministri, mentre nel 2019 Ministro degli Esteri.

I guadagni

Luigi Di Maio guadagna 2.500 euro al mese come Vicepresidente della Camera dei Deputati. Si tratta di una cifra esigua se comparata a quella percepita da molti altri politici italiani.

Un Vicepresidente della Camera dei Deputati, infatti, dovrebbe ricevere 13 mila euro al mese netti di stipendio, 4 mila euro al mese netti per l’indennità, più un appartamento gratuito dove alloggiare (costo di 120 mila euro l’anno a carico dei cittadini), auto blu per gli spostamenti sul territorio, una scorta personale e i voli di Stato.

Di Maio ha, invece, rinunciato a tutto ciò per scelta. Al suo stipendio vanno, però, aggiunte le spese legate al trasporto, al vitto e all’alloggio nella capitale, che vengono coperte con la diaria.

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