Choc a Lucca, tiene la figlia segregata in casa per 9 anni: indagata un’infermiera

Una vicenda terribile quella che arriva da Lucca, dove una donna avrebbe tenuto segregata in casa la figlia per 9 anni, somministrandole oppiacei.

figlia segregata

Figlia segregata in casa: indagata la madre. La donna le avrebbe anche fatto assumere sostanze stupefacenti.

Ragazza segregata in casa dalla madre

L’ha tenuta chiusa in casa per 9 anni, facendola allontanare da scuola e amicizie, senza nessun contatto con il mondo esterno.

È la terribile vicenda che arriva da Lucca e raccontata anche da La Nazione. Una mamma avrebbe tenuto la figlia segregata in casa, somministrandole abitualmente anche sostanze stupefacenti.

La ragazza è stata più volte ricoverata in ospedale. La donna avrebbe giustificato la situazione della figlia come conseguenza di una fibromalgia. In realtà, dalle indagini sarebbe emerso che la donna, infermiera di professione, avrebbe costretto la ragazza ad assumere più volte sostanze stupefacenti.

I continui ricoveri in ospedale erano dovuti all’assunzione forzata di oppiacei e medicinali che la mamma avrebbe sottratto dall’ospedale in cui lavorava, poi ritrovati nella sua abitazione, durante una perquisizione.

Indagata la mamma

La vicenda risale al 2017. A far partire le indagini sarebbe stato l’ultimo ricovero della ragazza, che aveva insospettito i medici, perché i sintomi che presentava la paziente erano conseguenti ad un abuso di farmaci analgesici.

Una volta dimessa, la mamma avrebbe curato a casa la figlia, somministrandole oppioidi e medicinali. Ora la donna risulta indagata e i suoi legali hanno chiesto per lei il rito abbreviato.

Le accuse sono di lesioni personali aggravate, maltrattamenti in famiglia e peculato, visto che l’infermiera avrebbe sottratto medicinali all’ospedale della città in cui esercitava la professione.

Secondo gli inquirenti, quello della figlia segregata dalla madre a Lucca potrebbe essere un caso di Sindrome di Munchausen per procura. Si tratta di un disturbo mentale che colpisce donne che procurano danni ai figli per focalizzare l’attenzione su di sé.

 

 

 

 

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