Luca Sacchi, il testimone chiave incastra tutti: “Ho provato a fermarli”

Il caso Luca Sacchi si arricchisce di elementi ogni ora, ed è proprio il testimone chiave a dare una luce differente ai passi sino a questo momento compiuti

Luca Sacchi
Luca Sacchi

Luca Sacchi è stato ucciso e per ora sembra essere l’unica cosa certa di tutta questa situazione. Il testimone chiave cede e racconta agli inquirenti una versione inedita che conferma alcune ipotesi.

Il controllo dei cellulari di Princi e Anastasiya

Questa mattina sono iniziate le analisi da parte dei periti forensi per analizzare il cellulare di Princi e Anastasiya, al fine di avere elementi necessari per andare avanti nelle indagini.

Si tratta di accertamenti irripetibili sui cellulari della fidanzata della vittima – che ha attualmente l’obbligo di firma – e di Giovanni Princi attualmente in carcere con l’accusa di aver tentato di acquistare un quantitativo molto grande di droga.

I quattro smartphone – come riporta anche Leggo – verranno sottoposti a delle analisi tecniche sofisticate così da ricostruire tutta la sequenza dei messaggi inviati tra Luca – Giovanni – Anastasiya e tutti gli indagati del caso.

Nella giornata del 10 e 11 dicembre verranno analizzate la Citroen C1 di Anastasiya, lo zainetto rosa (contenente i 70 mila euro), la mazza da baseball, il bossolo trovato all’interno del tombino e del materiale organico che è stato trovato sotto l’unghia della vittima.

La versione del testimone chiave

Dopo quattro interrogatori il testimone chiave Domenico Marino Munoz ha fatto la sua dichiarazione fornendo alcuni elementi importanti agli inquirenti:

“ho provato a fermare l’aggressore di anastasiya, che luca aveva già spinto a terra (pirino) ma poi ho visto arrivare uno con la mano destra lungo il fianco (del grosso)”

Continua raccontando di averlo visto camminare di fretta verso la vittima che stava prestando soccorso alla fidanzata:

“l’ho visto alzare il braccio e puntare la pistola verso luca”

Munoz spaventato ha fatto un passo indietro e si è nascosto dietro un’auto. Ora da ricostruire cosa sia accaduto dopo lo sparo, visto che le immagini della videosorveglianza lo riprendono mentre parla con Giovanni Princi in compagnia di una donna non ancora identificata.

Le sue dichiarazioni sono fondamentali per gli inquirenti, vista la sua conferma delle contrattazioni per l’acquisto di droga e il racconto di quanto accaduto quella sera.

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