Litigi pericolosi tra vicini, anziana invalida e figlia picchiate a sangue

Due uomini si sono scagliati con gratuita aggressività nei confronti di due donne. Infastidite dal rumore troppo alto provocato dai vicini, le donne hanno invitato i vicini chiassosi a prestare più rispetto.

Milano, lite per il rumore tra vicini, madre e figlia picchiate
Pugno

La vicenda si è svolta in un condominio di Garbagnate Milanese. Adesso gli aggressori sono in carcere.

Violenza ingiustificata

Tra condomini è bene armarsi di un sorriso, dialogo e pazienza.

Non sono dello stesso avviso e soprattuto di buone maniere due uomini di 47 e 33 anni, che hanno alzato le mani su una donna disabile e la figlia.

Le due hanno indisposto i vicini di casa per aver esternato lamentele per il rumore proveniente dall’appartamento attiguo.

Una richiesta innocua quella delle due donne. La risposta è stata tanto inaspettata quanto aggressiva.

 

La 75enne, sul pianerottolo di casa, è stata scaraventata per terra violentemente. Nella caduta, la testa ha sbattuto contro il muro, provocandole una ferita, evidente dal sangue che fuoriusciva.

Gli uomini però, sono rincasati senza prestarle soccorso.

Prima il loro cieco dissenso si era scaraventato sulla donna più giovane, che è stata afferrata per il collo.

Al termine dello scontro sul posto sono arrivati i soccorsi che hanno constato un’emorragia intracranica per cui è stata necessaria una prognosi riservata per l’anziana madre, mentre policontusioni per la figlia.

Individui già conosciuti dagli agenti

I vicini maneschi sono in custodia cautelare da domenica, secondo quanto disposto dal gip di Milano Guido Salvini.

Il motivo è il pericolo, alto, che possano reiterare le gravi azioni commesse. L’accusa è di lesioni aggravate da futili motivi.

Gli uomini, un italiano di 47 anni e un brasiliano di 33, erano ubriachi al moneto dell’accaduto.

Durante le indagini hanno tentato di minimizzare l’accaduto. Secondo la loro versione, non si sarebbero resi conto che la donna era a terra.

I conviventi sono già noti alle forze dell’ordine: il primo è stato condannato ripetutamente per furto e lesioni aggravate; mentre il secondo aveva già ricevuto una denuncia per rapina.

 

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