Libia, sequestrati due pescherecci italiani: la Farnesina al lavoro

I militari libici hanno sequestrato due pescherecci italiani a nord di Bengasi, gli equipaggi sarebbero incolumi.

Libia, pescherecci sequestrati
Peschereccio-immagine pixabay

Altri due pescherecci sono riusciti a fuggire. Ora a gestire il caso sarà la Farnesina.

Due pescherecci italiani sequestrati in Libia

E’ di poche ore fa la notizia di un duplice sequestro di imbarcazioni italiane da parte delle autorità libiche.
Si tratta dei due pescherecci che fanno capo alla Marina di Mazara del Vallo, la Medinea e l’Antartide.

La dinamica dell’operazione è ancora da chiarire ma da quanto emerge ad essere fermati dai militari libici erano inizialmente 4 navi.
Insieme alla Medinea e all’Antartide infatti, erano state fermate a Nord di Bengasi anche l’Anna Madre, sempre di Mazara del Vallo e la Natalino di Pozzallo.

Le quattro navi siciliane sono state avvicinate ed i militari hanno intimato ai quattro capitani di salire a bordo di un gommone libico.
A quel punto due dei quattro pescherecci sarebbero riusciti ad effettuare una manovra inaspettata.

Dopo essere riuscite a fare inversione l’Anna Madre e la Natalino si sono allontanate riuscendo casa sfuggire al sequestro lasciando però lì i due capitani.

Uomini dell’equipaggio sequestrati: attivata la Farnesina

Dopo il sequestro dei due motopescherecci, in totale 18 uomini degli equipaggi e 4 capitani sono rimasti in mano ai militari, a circa 35 miglia da Bengasi.
Come riporta Tgcom24 Leonardo Gancitano, armatore dell’Antartide ha rassicurato sulla salute degli equipaggi anche se racconta quei momenti drammatici:

“Non dormo da ieri. Siamo distrutti siamo nelle mani del Governo, aspettiamo di ricevere notizie.”

Da Mazara del Vallo è giunta la conferma: le navi sono state ufficialmente sequestrate, secondo le informazioni ricevute dalla Capitaneria di porto.
Ad occuparsi del caso dei due pescherecci sequestrati sarà ora l’Unità di crisi della Farnesina.

Come riporta anche Palermo Repubblica i ministri Bonafede e Di Maio avrebbero già preso contatti con gli uomini sequestrati i quali starebbero al momento sbrigando alcuni documenti.
La speranza è quella di poter rientrare presto a casa.

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