Libia, Vladimir Putin convoca Serraj e Haftar: oggi la firma della tregua

Il presidente Vladimir Putin convoca a Mosca Serraj e Haftar: oggi la firma del cessate il fuoco in Libia tra le due milizie

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Serraj e Haftar al cospetto del presidente russo: prevista una tregua in Libia.

L’incontro con Serraj e Haftar

Il cessate-il-fuoco in Libia sembra davvero realizzabile. Alle 12 di questa mattina, 13 gennaio, è previsto un incontro tra il presidente Vladimir Putin, il generale Khalifa Haftar e il premier libico, Fayez Serraj.

Come riporta anche La Repubblica, il presidente Putin ha invitato Haftar e Serraj a Mosca per discutere della tregua in Libia, obiettivo a cui il presidente russo ha lavorato strenuamente al fianco di Erdogan.

L’8 gennaio scorso era stato fissato a domenica 12 l’inizio del cessate-il-fuoco tra le milizie di Haftar e quelle libiche di Serraj.

Putin ha convocato nella capitale anche il presidente del parlamento libico e Mishri, presidente dell’Alto Consiglio di Stato libico con sede a Tripoli.

L’inizio della tregua

Non è plausibile che i 4 attori protagonisti dell’incontro di pace disertino l’appuntamento, vista anche la centralità della Russia rivendicata da Putin nella vicenda libica.

La tregua dovrebbe proseguire, nonostante alcune violazioni della stessa denunciate da Fayez Serraj. Ci sarebbero stati, infatti, alcuni combattimenti nella zona di Salaheddin e Wadi Rabie.

“La completa attuazione del cessate il fuoco potrà avvenire solo con il ritiro dell’aggressore da dove è venuto”

ha fatto sapere il premier libico.

Alcuni media vicini al generale libico hanno segnalato, a loro volta, altre violazioni dopo l’annuncio del premier Serraj.

Intanto, prosegue anche il lavoro diplomatico da parte dell’Italia. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è atteso ad Ankara per un summit con il presidente Erdogan.

Luigi di Maio sarà invece a Tunisi, dove incontrerà il presidente. La Tunisia, vista la vicinanza con la Libia, è infatti uno dei paesi maggiormente colpiti dall’immigrazione di profughi dalla Libia.

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