Libia, crisi umanitaria e violenze. Conte: “Il rischio è concreto”

In Libia il rischio di una crisi umanitaria è sempre più vicina: quanti morti e donne vittime di violenza ci sono ad oggi?

Libia
Libia, crisi umanitaria

Il bilancio di morti, feriti e sfollati diventa sempre più alto e in Libia lo scontro sembra non accennare uno stop. Il premier Conte è allarmato da tale situazione e mette tutti in guardia.

La situazione in Libia tra morti e feriti

Un bilancio che sta crescendo sempre di più quello dei morti, feriti e sfollati da un luogo che sembra oramai non voler fermare lo scontro a fuoco e i lanci di missili.

L’ultimi numeri stimati sono con 225 vittime accertate, di cui 70 che non hanno ancora raggiunto la maggiore età. Dati rilasciati all’Adnkronos da Foad Sodi – fondatore di Amsi e consigliere Omceo di Roma a stretto contatto dei medici presenti sul posto.

Un dato preoccupante non sono solo i minorenni, ma anche le donne che sono prima vittime di violenza sessuale e successivamente uccise senza pietà.

Non mancano i medici che hanno perso la vita – il numero ammonta a 15 – e tutti i feriti che sono 1.200 di cui 500 in gravissime condizioni. Si teme naturalmente una epidemia e malattie che si espandono velocemente, dove la mancanza di acqua e medicinali stanno portando le operazioni di soccorso ad essere sempre più difficili da attuare.

La preoccupazione del Premier Conte

Il premier Conte ha dichiarato la sua preoccupazione per una crisi umanitaria, anche se per ora l’Italia non corre alcun pericolo:

“non ci sono interessi economici e geopolitici”

Per questo motivo evidenzia che nulla possa giustificare alcuna “scorciatoia militare e una nuova guerra civile”.

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