Legge elettorale, D’Alimonte: “Il doppio turno di lista garantirebbe stabilità”

Il professor D’Alimonte si pronuncia sulla legge elettorale, preannunciando che un proporzionale assoluto non sarebbe adatto

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Il doppio turno di lista è il sistema migliore per la legge elettorale, secondo D’Alimonte.

L’idea di Roberto D’Alimonte

Roberto D’Alimonte, massimo esperto di elezioni e professore ordinario di Sistema politico italiano all’Università Luiss di Roma, si pronuncia sulla legge eletorale. A detta del docente, un proprzionale assoluto o un sistema maggioritario all’inglese sarebbero un vero disastro per la scana politica italiana.

Tra tutti, il doppio turno di lista sarebbe il migliore sistema elettorale, perché riuscirebbe a garantire stabilità e rappresentanza.

Arrivare al voto con il Rosatellum, garantirebbe alla coalizione di centrodestra il 65% dei voti, che in quelle condizioni, potrebbe riformulare la Costituzione, senza la necessità di un referendum confermativo.

il modello ingese, secondo D’Amonte, non è assolutamente giusto per l’Italia, perché potrebbero vincere partiti con meno del 30% dei voti, in una situazione molto frammentaria o, peggio, si paventa l’ipotesi concreta che una coalizione con il 40% dei voti conquisti oltre il 70% dei collegi.

Le proposte della maggioranza

Intanto, la scorsa settimana, la maggioranza di Governo si è riunita per il primo vertice sulla legge elettorale.

Un vertice che ha fatto comunque emergere delle tensioni in seno alla maggioranza dell’esecutivo. Da una parte, i democratici hanno proposto un sistema proporzionale con una soglia bassa al primo turno. Dall’altra, il Movimento 5 Stelle vorrebbe un proporzionale con soglia alta. Richiesta già anticipata nel 2017 dagli iscritti alla piattaforma Rousseau che avevano espresso la volontà di un sistema elettorale sul modello tedesco, con un proporzionale con soglia alta.

Di parere diverso il partito di Fratelli d’Italia, che preferirebbe un proporzionale con soglia bassa. Il neo partito dell’ex leader dem, Italia Viva, sceglierebbe invece un sistema maggioritario.

Entro la fine del 2019 la maggioranza di Governo ha, comunque, promesso di mettere nero su bianco una proposta concreta di legge elettorale.

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