Lecce, sfiorata la tragedia: si impicca per gioco a scuola una bambina di nove anni

Ha utilizzato una corda ed una sedia nel bagno della sua scuola, nel tentativo di emulare il gioco che ha già ucciso.

L’allarme è arrivato dalla scuola elementare di un paese del Nord Salento.

Emula un gioco mortale

Le sfide  portate all’estremo stanno mietendo vittime cosi giovani da lasciare sgomenti, nove, dieci anni.  Bambini.

Un infanzia minata da mezzi tecnologici di cui non sappiamo più fare a meno noi adulti, per loro una valvola di svago tremendamente pericoloso.

Solo il 25 gennaio era stato rinvenuto morto un bimbo che aveva intorno al colo una corda, stava tentando di emulare non un eroe, ma una bambina morta per un’assurda sfida dettata da un gioco.

Ormai anche gli estranei al Black out challenge, sanno di cosa si tratta, quello che resta incomprensibile e che non lo sappiano ancora loro, i bambini che possono morire. Come è accaduto.

Si impicca a scuola

E cosi l’evento ha rischiato di ripetersi, ancora. A Lecce una bambina ha tentato di emulare il gioco che, solo lunedì scorso a Bari, ha causato la morte di un suo coetaneo.

Come riportato anche da l’Occhio notizie, al posto di un gioco adatto alla sua tenera età, si è munita di una corda per fare un cappio,  in seguito è andata nei bagni della scuola per fare la prova di resistenza.

Per sua fortuna alcune compagne di classe hanno dato l’allarme.

Provvidenziale nel suo caso che non abbia agito in solitudine come gli altri due, la sua fortuna nelle compagne che l’hanno vista armeggiare, dopo che aveva chiesto il permesso di andare in bagno all’insegnate, con una corda per sostenere il suo peso in aria.

Le compagne hanno chiesto aiuto e agli occhi del personale scolastico e delle maestre è arrivata la scena impensabile e drammatica.

A questo punto si è reso necessario da parte degli insegnanti  avvisare i servizi sociali e la Procura per i minorenni.

 

 

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