Laura muore giovanissima a 28 anni per covid, l’ultimo straziante post su Facebook: “Non lo augurerei a nessuno”

“Illuminava qualsiasi stanza in cui si trovava” afferma la sorella impegnata nella raccolta fondi per il funerale.

Laura Gentry morta a 28 anni per covid
Laura Gentry e la sorella Amy

La ragazza è arrivata in ospedale a capodanno per un forte dolore all’addome che sembra essere un’appendicite.

Il ricovero

Laura Gentry, 28 anni, era un’operatrice sanitaria di Kessingland, piccolo centro sulla costa della contea di Suffolk. Ad un passo dal dichiarare amore eterno al suo futuro marito, è deceduta il 17 gennaio a causa del covid. Il The Sun racconta la convalescenza, la vita e le aspirazioni della giovane donna.

Colpita da persistenti e lancinanti fitte addominali poche ore prima della fine del 2020, Laura non ha celebrato l’inizio del nuovo anno, che di lì a poco si sarebbe rivelato funesto.

Il dolore alla pancia ha indotto i medici, in un primo momento, a pensare che si trattasse di un’appendicite, così con questa diagnosi è stata ricoverata all’ospedale James Paget University di Great Yarmouth, città a sud del villaggio natale della ragazza.

Ma subito gli accertamenti hanno appurato che la causa era da attribuire al coronavirus. Le condizioni di Laura sono improvvisamente peggiorate. Dapprima è stato necessario un ventilatore affinché respirasse, dopo i medici l’hanno trasferita nel reparto di terapia intensiva.

“Non potrei augurare quello che sto passando io neppure al peggior nemico”

È il 6 gennaio e sono le parole che la giovane donna scrive dal letto d’ospedale sui social, è lì che lascia i suoi pensieri e la sua testimonianza sull’agonia.

L’addio

Intanto la sorella Amy sta raccogliendo fondi per i preparativi del prematuro addio.

Intervistata dai media britannici, afferma che vorrebbe dare a Laura il funerale che merita e aggiunge:

“Illuminava qualsiasi stanza in cui si trovava.”

A subire l’inaspettata perdita anche Jack Brighouse, il fidanzato, che aveva incontrato l’amata nel 2016 e con cui aveva in progetto di convolare a nozze.

Laura lavorava anche al fianco dei bambini diversamente abili, dando loro lezioni di equitazione.

Parenti e amici collaborano affinché l’ultimo saluto sia speciale, almeno quanto le persona cui è diretto, espansiva e molto affettuosa, come la descrivono a chi non l’ha mai incontrata.

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