Lady Diana, “Capo chino e sguardo assente”: la cruda verità del suo criticato comportamento

Prima che Lady Diana diventasse una icona e un esempio da seguire, viene criticata per il suo comportamento. Ma dietro quel suo atteggiamento si nasconde una verità che in pochi conoscono

Lady Diana
Lady Diana

Lady Diana, ancora oggi fonte di ispirazione e grande esempio da seguire: eppure agli inizi le critiche non mancavano anche se nessuno poteva immaginare il motivo del suo comportamento.

Diana Spencer icona immortale

Tantissimi anni dopo il terribile – e misterioso – incidente mortale di Parigi, la Principessa del popolo è ancora oggi fonte di ispirazione in tutto il mondo. Amata dagli inglesi – e non solo – i suoi figli William e Harry cercano di mandare avanti al meglio ciò che lei ha costruito con semplicità.

Non ha mai avuto paura di abbracciare un malato, dare una parola a qualcuno che stesse soffrendo, camminare in un campo minato e di schierarsi verso i più deboli prendendo le regole del protocollo stravolgendole completamente.

Una donna che ha dovuto combattere con la Famiglia Reale, che ha avuto il coraggio di raccontare tutta la sua vita in una intervista esclusiva della Bbc e creando uno scandalo mai visto prima.

Eppure prima di tutto questo, ci sono stati degli atteggiamenti duramente criticati da tutti. Perché?

Perché Diana guardava in basso tristemente?

Capo chino e sguardo perso, questo è quello che veniva notato in lei nei primi tempi. Qualcuno pensava fosse timidezza mentre altri hanno criticato il gesto sinonimo di non rispetto.

Andrew Morton – biografo ufficiale – ha evidenziato che la Principessa abbia impiegato sei anni prima di adattarsi al ruolo e abituarsi a tutto ciò che le girasse intorno.

Ma la verità della sua testa china in realtà era un’altra: la sua altezza paria 1,78 la portava ad essere quasi più alta di Carlo anche senza tacchi  – banditi per non far fare brutta figura all’erede al trono. Chinando la testa durante foto e apparizioni, nessuno si sarebbe mai accorto della differenza: un gesto spontaneo o una imposizione?

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