La triste storia di Ombra: il leone salvato dallo zoo lager non ce l’ha fatta

Del re della foresta, il leone Shadow, non era rimasto in apparenza più nulla. L’animale purtroppo non ce l’ha fatta ed è morto.

Ombra era il “re della Savana” prigioniero nello zoo nigeriano di Gamji Gate Zoo di Kaduna.

Otto anni di prigionia

Ha vissuto come un prigioniero all’interno di una gabbia di cemento Shadow, in italiano Ombra, il leone simbolo della regalità nella savana, ridotto pelle e ossa.

La scoperta dello stato in cui si trovava il leone è avvenuta qualche settimana fa, a seguito della segnalazione arrivata a Wild@Life, da parte di un visitatore dello zoo, che aveva notato lo stato di malnutrizione in cui versava l’animale.

Ombra camminava con fatica nella sua gabbia, affamato, dolorante, con occhi tristi. Di norma i leoni adulti maschi raggiungono un peso di circa 190 chili, ma di questo leone adulto si riuscivano anche a vederne le ossa.

Ammirato per il suo magnifico aspetto, il Re della giungla è visto in molte civiltà come simbolo di potere, coraggio e nobiltà, ma tutto questo non era più presente in Shadow.

Le sue possenti zampe costrette a camminare in uno spazio angusto di cemento non avevano mai sfiorato la terra, né un prato.

Lo zoo statale

Più che uno zoo un lager, dove sono arrivati in soccorso di Ombra e di altri animali, gli operatori del Wild@Life.

Nonostante le cure cui è stato sottoposto, e il cibo con cui è stato rifocillato, Ombra non ce l’ha fatta, ed è morto.

Sfortunatamente l’alluvione ha recato danni ai polmoni che sono risultati irreversibili, specialmente se abbinati allo stato di malnutrizione in cui si trovava.

Ne danno la triste notizia sui social gli operatori dell’associazione, come riportato anche da La Stampa.

Il  team di persone che hanno lottato affinché Shadow potesse vivere come il guerriero che ha mostrato di essere fino alla fine lo salutano con un “Ci mancherai Shadow”.

La questione degli animali e della loro tutela nel loro habitat è sempre più sentita, ma è ancora troppo poco quello che si sta facendo per il loro benessere, che poi è anche il nostro.

 

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