La pizza che fa impazzire New York, l’idea di un chimico italiano

Tutto nacque poco più di un anno fa, complice la reclusione pandemica, i social e l’imbarazzo a chiedere soldi. Così Gabriele Lamonaca vendette inaspettatamente una delle sue creazioni culinarie. Il pagamento fu in baratto.

Il chimico pizzaiolo amato dai Newyorkesi
Gabriele Lamonaca – Leggo

Da sconosciuto a pizzaiolo amato dai cittadini della grande mela, promette di aprire presto un suo negozio.

Impastare, postare e barattare

Quando ebbe inizio l’emergenza epidemiologica milioni di Newyorkesi si ritrovarono costipati dentro le proprie abitazioni, come in gran parte del globo.

Così, una parte di abitati del pianeta trascorse settimane dedita ad un passatempo: impastare, attendere i tempi di lievitazione, poi stendere la pasta, condire, infornare, sfornare e infine gustare.

C’è chi lo ha fatto in una condivisione reale; chi, invece, in una condivisione virtuale di foto postate sui social, inviate tramite messaggi a parenti e amici o nei racconti telefonici e in videochiamata.

Nell’esercito dei nuovi panificatori c’è stato anche un uomo, oggi 30enne, che da quel diletto ne sta facendo un business, nato un po’ per scherzo, un po’ sognando.

Gabriele Lamonaca è romano e si era trasferito nella grande mela nel 2008 per studiare chimica. Durante l’università ha lavorato; dapprima come cameriere, poi come manager dei ristoranti.

Non era un pizzaiolo, anche se un corso per fare la pizza lo aveva fatto nella capitale italiana.

Così, l’attitudine alla ristorazione e la passione per la pizza lo hanno indotto a pesante di portare la pizza italiana ai Newyorkesi, ma non quella tonda, già ampiamente conosciuta, bensì al taglio condita “stile Bonci”.

La “vendita” da casa

Questi erano i pensieri del 30enne poco prima della pandemia. Al suo scoppio il suo progetto sembrava non avere molte chance.

Ma ha iniziato ad impastare e fotografare le sue creazioni gourmet.

Tra una foto e l’altra pubblicata su Instagram, un amico volle acquistare una sua pizza.

Pertanto, come di prassi, gli chiese il prezzo. Ma il chimico-pizzaiolo, sorpreso dalla richiesta, volle in cambio qualche altra cosa da mangiare.

Da allora i baratti sono cresciuti a dismisura. Muffin, pane, torte e e bottiglie vino in cambio dei suoi gustosi tranci gourmet.

I baratti si sono prolificati a dismisura, adesso è famoso a New York. Promette che aprirà il suo negozio, appena sarà possibile. I cittadini lo attendono.

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