Incidente di Corso Francia: Pietro Genovese condannato a 8 anni per la morte di Gaia e Camilla

Il giovane, che investì le due amiche adolescenti lo scorso anno, ha chiesto il rito abbreviato.

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Il pm ha ribadito la richiesta di condanna a 5 anni per Pietro Genovese, il gup però lo ha condannato ad 8 anni di carcere.

L’incidente di Corso Francia

Era la notte tra il 21 ed il 22 dicembre 2019, quando le due amiche adolescenti Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann vennero travolte e uccise da un’auto in Corso Francia a Roma. 

Alla guida di quella vettura, c’era Pietro Genovese, figlio del più noto regista Paolo.

Pietro era in macchina con altri due amici: quando fu effettuato l’alcoltest, il giovane risultò positivo, con un tasso di alcol dell’1,4, tre volte superiore a quello consentito per guidare.

Gli amici che erano in auto con lui raccontarono che Gaia e Camilla era sbucate dal nulla e sarebbe stato praticamente impossibile evitare di investirle.

Versioni discordanti furono invece fornite da alcuni testimoni, che raccontarono di aver visto le due ragazze attraversare Corso Genovese sulle strisce pedonali.

Nel dicembre del 2019 Genovese finì agli arresti domiciliari, con l’accusa di duplice omicidio stradale.

Nel giugno di quest’anno la Procura ha rigettato la richiesta di patteggiamento a due anni e sei mesi avanzata dai due avvocati dell’imputato.

Le perizie sull’auto che investì Gaia e Camilla accertarono che Pietro Genovese viaggiasse sui 90 km orari.

La condanna a 8 anni

Come riferisce anche Tgcom24, il pm ha confermato la richiesta di condanna per Pietro Genovese, giudicato con rito abbreviato.

Il gup di Roma ha però condannato il giovane ad 8 anni di carcere per duplice omicidio stradale. 

Stando alla ricostruzione della difesa, Gaia e Camilla avrebbero attraversato una strada del genere, a scorrimento veloce, in una notte piovosa, senza rendersi visibili alle auto e lontano dalle strisce pedonali.

Per la procura, invece, Pietro Genovese stava utilizzando il cellulare mentre era al volante. Il che unito al tasso alcolico superiore al limite consentito avrebbe quindi compromesso la sua capacità alla guida.

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