Inchiesta ex Cirio, annullati i domiciliari per Cesaro e Pentangelo

Il Tribunale del Riesame ha annullato gli arresti domiciliari per Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo.

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L’indagine, che ha coinvolto il deputato ed il senatore Cesaro, riguarda la riqualificazione dell’area ex Cirio di Castellammare di Stabia, a Napoli.

L’annullamento dei domiciliari

Il Tribunale del Riesame ha annullato la gli arresti domiciliari per i parlamentari di Forza Italia, Luigi Cesaro, anche ex presidente della Provincia di Napoli, e Antonio Pentangelo, deputato.

Come riferisce anche Fanpage, la decisione del Tribunale è arrivata ai sensi della “legge Cavallo” sulle intercettazioni a strascico. La legge prevede infatti che le intercettazioni cui aveva fatto seguito la misura cautelare erano antecedenti alle ipotesi di reato contestate dalla Procura.

Sulla richiesta degli arresti domiciliari si sarebbero dovute esprimere il Senato per Cesaro e la Camera dei Deputati per Pentangelo, ma con l’annullamento non è più necessaria la decisione.

A richiedere la misura cautelare in carcere era stata la Procura di Torre Annunziata, Napoli, nell’ambito delle indagini sulla riqualificazione dell’area ex Cirio, sita a Castellammare di Stabia.

L’indagine era culminata lo scorso 15 maggio con 9 arresti. Al momento dell’arresto, Luigi Cesaro si era detto fiducioso nell’operato dei magistrati.

“Il provvedimento emesso dai giudici del Tribunale del Riesame conforta le nostre tesi, ovvero l’assoluta correttezza e osservanza delle leggi da parte dell’onorevole Pentangelo”

ha fatto sapere il legale del deputato.

Lo scorso 9 maggio vennero arrestati 3 fratelli del senatore. Nei confronti di Antimo Cesaro, il gip di Napoli emise un provvedimento cautelare in carcere. Ai domiciliari sono invece andati gli altri due fratelli del senatore, Aniello e Raffaele.

Le accuse per i 59 destinatari sono di concorso esterno in associazione mafiosa. Sotto sequestro anche la società “Il Molino”, gestore di attività commericali.

 

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