Guerra gas in arrivo: cosa sta succedendo tra Putin e la Merkel?

Angela Merkel “non può fermare” il gasdotto tedesco-russo nonostante la lite sull’avvelenamento di Navalny.

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La Cancelliera tedesca Angela Merkel sta affrontando intense richieste per annullare un accordo sul gasdotto Nord Stream 2, che aumenterebbe il volume di gas trasportato dalla Russia alla Germania, dando adito al timore che possa scoppiare una “guerra del gas” contro Putin.

Guerra gas Putin-Merkel: è una punizione per il presunto avvelenamento di Navalny?

La Germania ha affermato che ci sono “prove inequivocabili” che il russo Alexei Navalny sia stato avvelenato con agente nervino Novichok.

La Cancelliera Angela Merkel ha riferito che Navalny è stato vittima di un tentato omicidio e che il mondo starebbe attendendo valide risposte dalla Russia di Putin.

L’oppositore Navalny è stato trasportato a Berlino il mese scorso dopo essersi sentito male durante un volo per la Siberia.

Il Cremlino ha richiesto alla Germania di scambiare utili informazioni, poiché la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova ha lamentato che le accuse del Novichok non erano supportate da valide prove.

Guerra gas tra Putin e Merkel: cosa sta succedendo?

Le tensioni potrebbero ora inasprirsi tra Germania e Russia, non da ultimo con gran parte della scena mondiale che afferma che l’incidente dimostra che la signora Merkel dovrebbe porre fine a un accordo di gasdotto multimiliardario con Putin, noto come Nord Stream 2.

Fonti riferiscono che il gasdotto Nord Stream 2 è stato completato per circa il 94%.

Ma nonostante le critiche, molti hanno ora notato che alla signora Merkel restano poche chances se non quella di continuare con il progetto o affrontare conseguenze economiche estremamente negative.

Il progetto nella sua interezza ammonterà a 9,5 miliardi di euro (8,4 miliardi di sterline).

Gazprom, di proprietà statale di Mosca, è l’unico azionista del progetto e si è impegnata a fornire fino al 50% del finanziamento del progetto, con i fondi rimanenti provenienti da aziende tedesche, olandesi, francesi e austriache.

 

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