Governo giallorosso, continuano le critiche a Di Maio: “Messo a dura prova”

Al tavolo di dibattito per la scelta del Premier spunta l’ipotesi Fico. Nel frattempo la formazione di Governo Giallorosso è messa a dura prova dalle critiche a Di Maio

Governo giallorosso
Governo giallorosso

Prosegue la fase decisionale per la scelta dei Ministri e del Premier del nuovo Governo, molti fanno il nome di Fico. Il Governo Giallorosso è a rischio? Avanza l’ipotesi di un voto su Rousseau.

Governo Giallorosso, spunta il nome di Fico come Premier

La linea ufficiale è che vi sia soltanto il Conte-bis sul tavolo. In realtà in gioco di nervi con il Pd e le contestazioni a Di Maio, alleatosi rischiano di portare dritti tutti alle urne.

Dalle retrovie si fa avanti la consapevolezza che sia necessario uscire dallo stallo con un nuovo nome. Gli ortodossi come si evince da il Messaggero – da Nicola Morra a Carla Ruocco fino a Roberta Lombardi – spingono su Roberto Fico come Premier.

Fico però non si lascia conquistare e decide di rimanere alla Camera “declinando” l’invito.

Nonostante le voci che circolano, Di Maio non vuole sbilanciarsi e continua a spingere su un Conte-bis.

Di Maio contestato sui social, a rischio il Governo giallorosso?

La discordia all’interno del Movimento 5 Stelle è sempre più evidente. Il partito è, infatti, diviso sull’eventualità di un Governo giallorosso.

Nel frattempo il malcontento si diffonde online sui profili Facebook e Twitter di Di Maio, che viene contestato per via dell’accordo con il Pd.

Davide Casaleggio sta riflettendo su quanto avvenuto in questo periodo sulla scena politica e per questo avanza la proposta di un voto sulla piattaforma Rousseau per decidere l’alleanza. A quest’eventualità sono favorevoli vari militanti del M5S, contrari sia a un’alleanza gialloverde che a un Governo con il Pd.

Nel frattempo, si pensa anche all’ipotesi di tornare alle urne. Massimo Bugani, numero 2 di Rousseau e amico di Davide Casaleggio, ha dichiarato a tal proposito:

“Non bisogna avere paura delle urne”.

Tuttavia, se si andasse al voto adesso, il M5S otterrebbe probabilmente meno consensi di quelli ricevuti nel 2018, anche perché Gianluigi Paragone e Alessandro Di Battista, tra i più scettici per un accordo con il Pd, sono i pentastellati più apprezzati dai simpatizzanti del partito.

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